Enit, è polemica con gli operatori su turismo: rispondiamo con i dati

Non sembra placarsi la polemica tra Enit e le associazioni di categoria. Alla basse della disputai dati dell’Agenzia Nazionale per il turismo che parlavano di un ‘quasi sold out’ a Ferragosto, ai quali gli operatori hanno risposto non parlando di ‘dati da film’ e ‘narrazioni fasulle’. Immediata la risposta dell’Enit che replicanparlando di “Incomprensibili polemiche”.
“Siamo molto contenti per i colleghi di Cavallino Treporti e per quelli di Ravello, che a quanto pare registrano il sold out, ma i dati dell’Enit dell’altro giorno – ha commentato il presidente di Federalberghi Bernabò Bocca – sono un film… Va bene dare segnali di ottimismo ma fino a un certo punto. Gli operatori del resto d’Italia stanno vedendo un film molto diverso perché sono in ginocchio, non bisogna travisare la realtà, non fa bene al settore. L’anno è finito, è perso. Bisogna mettere una croce sul 2020 e cercare di fare provvedimenti che permettano alle imprese di sopravvivere e sperare di lavorare bene nel 2021”.
Anche Marina Lalli, presidente di Federturismo Confindustria, parla di una situazione “ben diversa con perdite per più di 50 miliardi di euro, occupazione dimezzata, incassi falcidiati dalle spese enormi sostenute per sanificazione e pulizie straordinarie, perdita totale del turismo straniero, scarsa propensione alla programmazione del turista italiano che prenota soprattutto sotto data, interi settori fermi da mesi e non ancora ripartiti (TO, adv, eventi, congressi, fiere, intrattenimento, etc) e stagione limitata alle settimane centrali di agosto”.
“I dati di Enit di qualche giorno fa fotografano solo Ferragosto e solo alcune località italiane e non rappresentano la realtà di un’estate fatta di 120 giorni nella maggior parte dei quali si può parlare di ‘sold out’ solo nei weekend e non certo nelle città d’arte”, afferma Luca Patanè, presidente di Confturismo Confcommercio che invita a prendere provvedimenti velocemente prima che “anche la prossima stagione diventi un altro fallimento annunciato”.
“Ma quale sold out, ci sono oltre 23 mila imprese ricettive che quest’estate non hanno proprio aperto – spiega Vittorio Messina, presidente di Assoturismo Confesercenti – Il 15 agosto, quest’anno, sarà lontanissimo dai picchi raggiunti nel 2018 e nel 2017, e certamente non basterà a rimediare la perdita prevista per il 2020 di 56 milioni di pernottamenti”.
“La situazione in cui versa il nostro settore è drammatica. Ancora oggi più del 50% delle strutture è chiusa e quelle aperte resistono con difficoltà con un tasso di occupazione delle camere che difficilmente raggiunge il 20%”, sottolinea Maria Carmela Colaiacovo, vice presidente di Confindustria Alberghi.

“Non comprendiamo la polemica e le reazioni innescate da alcune associazioni di categoria. In effetti i dati forniti una settimana fa da Federalberghi (46% di italiani in vacanza nell’estate 2020) coincidono quasi perfettamente con quelli dell’Ufficio Studi di Enit (47,5% di italiani)”, risponde Enit che sulla settimana di Ferragosto precisa: “Il dato sulle prenotazioni online (dove è citata la fonte Booking.com) si inserisce in un contesto fortemente influenzato dalle compensazioni delle partenze da parte degli italiani per le tradizionali vacanze estive ed è comunque un segnale positivo da evidenziare e che continueremo a monitorare. Ciò nonostante, come ampiamente indicato anche nell’ultimo bollettino, le imprese in attività non raggiungono la completa occupazione delle camere come negli anni passati nemmeno nelle settimane di altissima stagione”.

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