E' prevista per l'inizio di marzo prossimo la nomina del nuovo cda dell'Enit che sarà composto da due rappresentanti per il Governo, due per le Regioni e uno per le imprese. Ma la notizia fa discutere le associazioni di categoria. "Non voglio entrare in polemica con le altre associazioni di categoria – ha dichiarato Bernabò Bocca, presidente di Confturismo – ma se parliamo di numeri e rappresentatività chi ha il numero di imprese maggiore ha più diritto a sedersi nel cda Enit. Quando qualcuno avrà più rappresentatività di noi potrà reclamare questo diritto".
Secca replica di Federturismo: "il governo non può ignorare la rappresentatività del sistema turismo di Confindustria in un processo decisionale così importante per l'industria turistica".
Disappunto è stato espresso anche da Claudio Albonetti, presidente nazionale Assoturismo Confesercenti: "invece di mettere insieme tutte le forze sociali che rappresentano questo importante settore, invece di definire strategie per rilanciare il nostro turismo che sta sempre più scivolando all'indietro nella graduatoria mondiale, invece di investire adeguate risorse per un settore che può dare ricchezza, occupazione e lustro al nostro Paese, si sceglie il presunto risparmietto con una visione che definire miope è poca cosa. Se questo è il problema cancelliamo compensi e gettoni – ha concluso Albonetti rivolgendosi al Ministro Brambilla – concentriamoci sul merito delle cose, sullo sviluppo e sulla competitività del settore in campo internazionale, sulla sfida dell'innovazione e dei servizi".