Enoturismo, Italia in prima fila tra innovazione e piano 60 da mln

Con 526 vini certificati, 6 beni materiali e immateriali riconosciuti come patrimonio dell’umanità, 3 città creative Unesco per l’enogastronomia, 2 Paesaggi riconosciuti dalla Fao l’Italia è la padrona di casa perfetta per il VI convegno mondiale sull’enoturismo organizzato dall’Unwto e del ministero del Turismo. Ma l’Italia non vuole più solo essere l’alunno più bravo perché intelligente e dotato ma anche perché ha studiato e ha faticato. A dirlo è proprio il ministro del turismo Massimo Garavaglia che dice: “Non dobbiamo dormire sugli allori: siamo il paese più bello del mondo, dove si mangia meglio ma con un minimo di organizzazione c’è chi riesce a fare meglio di noi”.

E allora ecco cosa l’Italia si prepara a fare per spiccare il volo in questo campo: “Un tema molto concreto – spiega il ministro – è quello dei dati, sappiamo che l’enoturismo è importantissimo ma dobbiamo avere metodi comuni e validi per misurare questo fenomeno. Legato a questo serve l’organizzazione: sappiamo che che l’Italia è potentissima sull’enogastronomia ma, come mi insegna Roberta Garibaldi dell’Enit, il Camerun aveva un piano strategico per l’enogastronomia e l’Italia no. Ebbene adesso lo abbiamo elaborato assieme al ministero dell’Agricoltura e all’Enit e finalmente lo avremo anche noi. Come ministero ci metteremo 30 milioni di euro, raddoppiati da altri 30 milioni dalle Regioni. Con 60 milioni siamo uno dei Paesi che investe di più su un piano che secondo noi è fondamentale perché è un driver di sviluppo potentissimo del turismo italiano, un turismo sostenibile”.

“Altro tema – sottolinea – è quello dell’innovazione: riusciamo a coniugare tradizione e innovazione. Abbiamo investito rinnovando con una ‘piccola grande rivoluzione’ il sito con 114 milioni di euro. A fine ottobre arriva anche l’app che avrà la profilazione e la possibilità di personalizzazione e la geolocalizzazione”.

Garavaglia non nasconde che ci sono “problemi da affrontare come il caro energia, la mancanza di personale e l’inflazione. Ma il trimestre – dice – è andato bene, i dati sono buoni, lo ha detto anche Confindustria”.

 

Fortissimo il monito di Carlo Petrini, fondatore di Slow Food: “produciamo per 12 miliardi di persone ma noi siamo poco più di 7. E quindi vuol dire che consumiamo acqua e sfruttiamo terra inutilmente per accumulare cibo che poi sprechiamo e buttiamo”.

Dal canto suo, il segretario generale dell’Unwto Zurab Pololikashvili ringrazia l’Italia per la doppia ospitalità del forum dei giovani di luglio a Sorrento e annuncia l’idea di voler dare “un riconoscimento alla città di Alba come destinazione leader per il turismo enogastronomico”. “Questo – dice – è un luogo che il mondo deve conoscere, le persone possono venire e sperimentarla, non ha solo vino e tartufo ma una diversità enorme di prodotti, è perfetta per le famiglie e per gli sportivi, è perfetta per il turismo rurale. Ha un’ottima rete di trasporti e infrastrutture e dista meno di un’ora dall’aeroporto ma la gente non lo sa. E non ultimo l’impegno per l’istruzione grazie alla partnership con Slow Food di Carlo Petrini e allo sforzo per mantenere viva e vitale la tradizione enogastronomica”.

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