Estate, tanti hotel aprono solo a luglio e agosto

Per combattere crisi e calo di prenotazioni, gli albergatori propongono prezzi ribassati del 30%

Al sud Italia, ad eccezione della Puglia, molte strutture ricettive hanno procrastinato l'apertura stagionale spostandola addirittura alla fine del mese di giugno e hanno anticipato la chiusura al 9 settembre. L'allarme arriva da Hotbooking.it, secondo il quale in questa estate 2012, caratterizzata da crisi economica e dall'incertezza dei mercati, il settore turistico sta registrando un forte calo dovuto al budget sempre più striminzito che gli italiani possono destinare alle proprie vacanze.    
Stando al portale, il mese di giugno ha visto i prezzi fissati dagli albergatori ribassati in media del 25-30% oltre che il drastico calo delle prenotazioni (-50%) da parte di quei gruppi che negli anni passati partivano grazie ai finanziamenti che arrivavano dalle politiche di welfare e sostegno sociale messe in campo dai Comuni. In molti casi i prezzi, in giugno, si sono attestati intorno ai 45 euro a persona al giorno in pensione completa con 1 o 2 bambini, di età inferiore ai sedici anni, gratis.  
Le prime 2 settimane del mese di luglio hanno seguito il trend del mese precedente con un forte aumento delle richieste sotto data, i prezzi praticati dagli hotel sono di poco superiori a quelli di giugno con un costo medio per persona che si attesta intorno ai 50 euro in pensione completa sempre. L'occupazione media delle strutture si è attestata intorno al 50%.  
Il mese di agosto sarà caratterizzato da un forte incremento delle prenotazioni sotto data (1 o 2 giorni prima della partenza) con prezzi in forte ribasso; in alcuni casi, secondo il portale, vi sono offerte che nella settimana di ferragosto propongono un ribasso addirittura del 50%. Sempre maggiore la richiesta di piccoli gruppi che, accorpando più clienti, permettono di strappare prezzi migliori e più vicini al budget a disposizione delle famiglie.  
Le previsioni non sono dunque incoraggianti; probabilmente a fine stagione il numero delle presenze avrà un calo non eccessivo, ma con introiti finanziari per le strutture ricettive ridotti del 30%. 

 

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