Federturismo: Italia meta sicura ma guadagni non crescono

Più turisti in arrivo quest’estate ma si registra contrazione della spesa media

Più turisti ma con minore capacità di spesa: possono riassumersi in queste parole i risultati dell'indagine congiunturale svolta dal Ciset, in collaborazione con Federturismo-Confindustria sull'andamento del turismo in Italia per l'estate ormai alle porte. In base all'indagine, condotta su un campione di 600 operatori turistici italiani, evidenzia che tra maggio e ottobre 2011 gli arrivi stranieri dovrebbero crescere del +1,8% rispetto allo stesso semestre del 2010, mentre le presenze saranno il +2,2%. Segnali di ripresa anche per i flussi di turisti italiani, che si assesterebbero su un significativo +1,9%, accompagnati da un aumento leggermente meno accentuato delle presenze (+1,6%). Rimane però stabile il fatturato del turismo, che segna solo un più 0,2% e questo dato, specie se confrontato con l'aumento dei flussi, si traduce per gli operatori del settore in un'attesa contrazione della spesa media dei turisti. Il nostro Paese mostra una rinnovata capacità di attrazione anche perché considerato più sicuro di altre destinazioni potenziali concorrenti come l'Egitto e la Tunisia, colpiti dalle rivolte degli ultimi mesi.
Il trend è positivo per quasi tutti i principali mercati esteri rispetto all'estate 2010, in particolare da Germania, Francia e Inghilterra. Stagnante, invece, la domanda statunitense, mentre in netto calo vengono dati i flussi provenienti dal Giappone, colpito dal maremoto e dall'incidente nucleare di marzo. Tra gli altri mercati in aumento, secondo quanto segnala la ricerca, quello scandinavo, quello russo e quello austriaco ma aumentano gli arrivi anche da Australia, Corea e Cina. Stabile, invece, il movimento proveniente da Spagna e Canada. 
Tra i turisti italiani che sceglieranno l'estero nell'estate 2011, il sud Europa, soprattutto Spagna e isole, e l'Est Europa, con Slovenia e Croazia, saranno le destinazioni più gettonate, beneficiando dello spostamento della domanda dai Paesi dell'Africa mediterranea, considerati non sicuri e comunque caratterizzati ad una situazione politica e sociale ancora incerta. Incerta anche la situazione in Grecia, che attraversa una fase economica. In aumento anche i flussi verso il Nord America – nonostante l'apprezzamento del dollaro rispetto all'euro – e, in misura minore, verso il Nord Europa (Regno Unito, Scandinavia, ecc.) e Centro-Sud America (Caraibi, Messico, ecc.). Significativa contrazione, invece, per la domanda che sceglie l'Asia nord-orientale (Cina, Giappone, Thailandia, ecc.) – data la situazione in Giappone – e, com'era da attendersi, per quella diretta in Medio oriente e nei Paesi della sponda africana del Mediterraneo. 

 

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