Il lago di Garda è la meta più ricercata su internet e sui social dai ciclisti in Italia. Seguono al 2° posto l’Alta Valtellina in Lombardia e al terzo il Salento in Puglia. A rivelarlo il rapporto sul cicloturismo dell’Isnart, il centro studi sul turismo di Unioncamere, realizzato insieme a Legambiente e presentato a Pescara al Bike Summit.
Al quarto posto in Italia nelle ricerche dei ciclisti c’è il Pollino in Calabria, quindi Bibione e San Michele al Tagliamento in Friuli, Levanto in Liguria, le Langhe in Piemonte e i Monti Sibillini fra Marche e Umbria. I ricercatori dell’Isnart hanno scoperto che le mete turistiche più ricercate dai ciclisti italiani sono di due tipi: o le regioni del Nord più attrezzate con ciclovie e infrastrutture, come Veneto, Trentino ed Emilia Romagna, oppure regioni del Sud al di fuori dei grandi circuiti, ma ricche di attrattive, come Abruzzo, Calabria e Puglia.
Le regioni più ricche di strutture ricettive per il turismo sono Trentino Alto Adige, Marche e Umbria. Ma il maggior numero di turisti che usano la bicicletta si registra in Friuli, Lazio e Veneto. Il cicloturismo permette di allungare la stagione, comprendendo anche primavera e autunno, e si sposa con attività sul territorio: degustazioni, escursioni a piedi, vino, yoga, canoa e cultura. I cicloturisti sono al 45% hard biker, in bici da corsa o mountain bike; al 53% soft biker, che usano le due ruote per escursioni brevi; per il 2% cicloviaggiatori, che usano la bici per viaggiare.
Nel 2020 i turisti che hanno usato la bicicletta in Italia sono stati 4,7 milioni (il 21% su un totale di 27 milioni) e hanno speso 4,1 miliardi di euro (il 18% dei 22,7 totali). La spesa pro capite del turista a pedali è stata di 940 euro, contro gli 863 euro in media. Il cicloturismo l’anno scorso è stato favorito dal boom delle bici elettriche, quintiplicate negli ultimi cinque anni: su 2 milioni di mezzi venduti nel 2020, le muscolari sono state 1,7 milioni (+12%) e le e-bike 280 mila (+44%).