Governo promette nuovi aiuti per turismo: almeno 2 mld a metà gennaio

Alberghi, discoteche, ma anche fiere, congressi, eventi. I contagi di Omicron colpiscono anche loro. La lista dei settori di nuovo paralizzati dal Covid si allunga con il passare delle settimane e le imprese colpite chiedono con sempre maggiore insistenza al governo di intervenire ancora, dopo i ristori del 2020 e i sostegni del 2021, per compensare cancellazioni e chiusure.

Un pressing che potrebbe portare ad un nuovo decreto a metà di questo mese, con uno stanziamento che potrebbe aggirarsi intorno ai 2 miliardi. Ipotesi confermata dal ministro per gli Affari regionali Maria Stella Gelmini che annuncia “da subito” un apposito tavolo di lavoro per risarcire le attività danneggiate. Niente soldi a pioggia dunque, ma interventi mirati per dare ossigeno a chi lo sta perdendo, da coprire con risorse già a bilancio, senza necessità di nuovo deficit.

Sul tavolo dei ministri del Turismo Massimo Garavaglia e dello Sviluppo economico Giancarlo Giorgetti, ma anche di Andrea Orlando al ministero del Lavoro, ci sono innanzitutto i problemi sollevati dal turismo, costretto a fare i conti con un Natale e un’Epifania all’insegna delle disdette. La priorità in questo caso è il prolungamento della Cig Covid, scaduta per le piccole e medie imprese a fine dicembre, a cui affiancare probabilmente anche l’equiparazione della quarantena alla malattia, anche in questo caso non rinnovata, e la proroga delle garanzie e delle moratorie richiesta dal mondo bancario.

L’incertezza domina peraltro anche il mondo delle fiere e dei congressi. Alcuni dei principali poli fieristici del Centro-Nord (Bologna, Vicenza, Rimini) hanno già deciso il rinvio di molte manifestazioni attese a gennaio, a partire da Vicenza Oro. La Bit, in programma a febbraio a Fieramilanocity, ha optato per lo slittamento ad aprile e a marzo è stato rinviato l’appuntamento con Hospitality di Riva del Garda.

Dal canto suo, Garavaglia ha scritto una missiva ai colleghi ministri del Lavoro Andrea Orlando e dell’Economia Daniele Franco, per chiedere nuovi aiuti per il settore. In particolare, viene chiesta l’attivazione urgente e con carattere retroattivo, a decorrere dal 1 gennaio del corrente anno, degli interventi di integrazione salariale, come previsti dall’articolo 1, comma 120, della legge di bilancio per l’anno 2022, attraverso l’utilizzo di tutte le risorse stanziate”.
Secondo Garavaglia gli interventi richiesti devono riguardare con carattere prioritario:

– agenzie di viaggio e i tour operator ai quali dovrebbe essere riconosciuto il ricorso totale alla integrazione salariale senza distinzione tra realtà produttive con più o meno di 15 dipendenti per una durata di tredici settimane. Il numero di addetti a tempo indeterminato interessati dalla misura risulterebbe pari a circa 27.000 unità.

– strutture ricettive (alberghiere con e senza ristorazione, case per vacanze, agriturismo ecc.). I dipendenti a tempo indeterminato interessati risulterebbero 80.000 negli alberghi e 29.000 nelle altre strutture ricettive. A questi si aggiungono i dipendenti delle ditte appaltatrici pari a circa 30.000 unità.

– parchi divertimento con circa 565 dipendenti a tempo indeterminato

– discoteche, sale da ballo e simili, con circa 1950 dipendenti a tempo indeterminato

– stabilimenti balneari con circa 1200 dipendenti a tempo indeterminato 1207

– stabilimenti termali. Dipendenti a tempo indeterminato 5062.

“Per le strutture alberghiere con più 15 dipendenti, fermo restando che la normativa vigente prevede il ricorso agli ordinari strumenti e istituti, l’attuale situazione di crisi e di tensione finanziaria – conclude Garavaglia – richiede, in ogni caso, adeguati interventi di sterilizzazione della contribuzione o di fiscalizzazione dei relativi oneri a carico delle imprese stesse. Anche per le suindicate attività l’integrazione salariale è richiesta per 13 settimane”.

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