L’Italia post-covid punterà su turismo slow, lusso, outdoor e workation

Turismo slow, turismo attivo e sportivo, il viaggio multi generazionale con la propria famiglia e con gli amici ma anche i viaggi di lusso. E ovviamente anche la neonata “workation” (da work e vacation) ovvero la vacanza che permette di lavorare da remoto in un luogo di villeggiatura, possibilmente da sogno. Sono queste le tendenze che segneranno questo 2022 che l’Italia, nonostante i pesantissimi due anni appena trascorsi per gli effetti della pandemia sul turismo, deve prepararsi a vivere da protagonista. L’invito alla speranza ma anche a farsi trovare “pronti” per la ripresa arriva dall’Enit, l’agenzia nazionale del turismo che ha appena concluso la partecipazione alla Fitur di Madrid (nella foto un momento del taglio del nastro dello stand Enit a Madrid).

“La normalizzazione – spiega all’ANSA il presidente dell’Enit Giorgio Palmucci – va di pari passo con i contagi e i vaccini. Un allentamento delle misure è già evidente e da questa estate ci si deve tener pronti ad accogliere nuovamente i Paesi del Long Haul”. Le basi per una buona ripresa secondo Palmucci ci sono tutte. “Nel 2021 il nostro Paese – dice – si è confermato come la destinazione più gettonata, e bisserà anche per il prossimo anno. L’Agenzia nazionale del turismo italiana lo ha confermato: nel 2022 l’Italia sarà ancora meglio posizionata soprattutto nel settore luxury travel, orientata a quel viaggiatore di alto profilo che sceglie città d’arte, luoghi naturalistici, e storia in cui trovare servizi di lusso”.

Non sono soltanto le mete vere e proprie a determinare la scelta come destinazione culturale o in cui godere di meraviglie naturali, ma anche hotel di lusso e boutique hotel, resort sulla spiaggia, ecoturismo, esperienze enogastronomiche, glamping, sport all’aria aperta, shopping, spa e benessere termale, yacht e vacanze in barca. “Lusso, servizi d’eccellenza e una vacanza completa di ogni comfort – dice Palmucci – in un paese che ha come priorità l’accoglienza in tutta sicurezza, soprattutto nel periodo post-Covid (sebbene non si possa parlare di periodo passato visto lo stato di emergenza prorogato sino a fine marzo 2022)”.

Del resto, Palmucci riconosce le grande sofferenza delle città d’arte e dice: “La ricerca di sicurezza e spazi porterà a nuove forme di condivisione. Città legate solo al turismo internazionale dovranno orientarsi sulla fidelizzazione di quello domestico per accelerare prospettive di ripresa”. E ancora: “Le grandi città sono da riscoprire in una luce rinnovata offrendo percorsi esperienziali sempre più personalizzati e diversificati. Centrale anche la definizione dell’offerta che renda attrattive le mete anche nei periodi meno frequentati dai turisti”. E oltre alla grande crescita dell’outdoor l’Enit segnala la ricerca del turismo slow: “Viaggiare lentamente è diventato anche un modo per prendersi il proprio tempo e poi tanta workation: lavorare in vacanza rimanendo connessi mentre si passeggia in un luogo da sogno. Molti alberghi e strutture ricettive si stanno già attrezzando per queste necessità e per offrire anche nei prossimi mesi servizi dedicati a chi vuole lavorare sentendosi un po’ in vacanza anche se restano in sofferenza le grandi città d’arte e il settore del turismo congressuale”.

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