La crisi e la concorrenza dei siti internet specializzati in turismo, basti pensare a TripAdvisor o Expedia, hanno messo alle strette Lonely Planet. Che la scorsa settimana ha annunciato ai propri dipendenti della storica sede di Melbourne una riorganizzazione che prevede numerosi esuberi. Si parla di circa 80 tagli, pari a un terzo del personale, e di un nuovo focus sul web dopo cinque anni di calo delle vendite delle guide cartacee. Sarebbero coinvolte nella ristrutturazione soprattutto le posizioni editoriali.
"Questi cambiamenti renderanno Lonely Planet ben posizionata per un successo continuo e per investire nel futuro in linea con la nostra eredità di 40 anni", afferma in una nota l'azienda, a quattro mesi dal passaggio di proprietà da Bbc Worldwide al gruppo statunitense NC2 Media.
NC2 ha acquistato a marzo le guide australiane per 51,5 milioni di sterline, 80 milioni in meno rispetto a quanto pagato nel 2007 dalla Bbc ai due fondatori, Tony and Maureen Wheeler, che hanno trasformato i loro viaggi da hippy in oltre 100 milioni di guide vendute in tutto il mondo.
Il timore dei dipendenti è che la nuova proprietà voglia rinunciare alla produzione di nuovi contenuti. Voci che hanno scatenato il panico tra gli ammiratori della "Bibbia delle guide", che si sfogano su Twitter per "la fine di un'era" e condividono i ricordi di tanti viaggi all'insegna dell'avventura con l'hashtag #lpmemories.