Mare protagonista nell’estate del covid, la conferma alla Conferenza Nazionale sul Turismo Costiero

Nonostante l’emergenza coronavirus, Federturismo e Confindustria Nautica anche quest’anno hanno avuto il piacere di riunirsi al Salone Nautico di Genova per presentare la VII Conferenza Nazionale sul Turismo Costiero e Marittimo a dimostrazione che, nonostante tutte le difficoltà, il mondo del mare ha voluto essere presente per contribuire al rilancio dell’economia e dell’immagine del Paese.

La Conferenza è stata un’occasione per sottolineare come gli amanti del mare siano stati i veri protagonisti di quest’estate in cui l’assenza degli stranieri è stata compensata dai tanti italiani che hanno scelto la vacanza in barca, perché percepita come più sicura, affollando i nostri porti e noleggiando le nostre barche. Ma è stato anche un momento di confronto per analizzare l’andamento del mercato e per affrontare insieme i temi caldi del contenzioso con la Corte Costituzionale sui canoni demaniali e del prolungamento delle concessioni.

“Consapevoli di quanto sia importante rafforzare e integrare le reti infrastrutturali esistenti creando nuovi collegamenti tra i porti e le aree interne, migliorare il livello di qualità dei servizi alla portualità e incrementare la tutela dell’ambiente marino anche quest’anno – dice la presidente di Federturismo Confindustria, Marina Lalli – abbiamo scelto il Salone nautico di Genova per ribadire come il turismo costiero e marittimo rappresentino un motore economico fondamentale per il nostro Paese”.

“Dopo cinque anni di crescita a doppia cifra anche il 2019 segna un +12% per la cantieristica nautica. La nautica però non è solo industria è anche turismo, con oltre 20.000 addetti in questo segmento della filiera – commenta Saverio Cecchi, presidente di Confindustria Nautica -. Si tratta della parte che ha più sofferto durante il lockdown e a causa delle successive ricadute economiche. Ci auguriamo che le misure di sostegno presentate in conversione del Dl Agosto siano accolte dal Senato”.

“I porti turistici italiani hanno resistito agli effetti della pandemia grazie all’utenza nautica italiana che ha scelto la barca come mezzo di distanziamento sociale – afferma il presidente di Assomarinas Roberto Perocchio -. Di conseguenza il calo di giro d’affari da noi rilevato su di un campione di 30 porti turistici si colloca mediamente al 3% per l’utenza stanziale e al 10% per l’utenza di transito. La situazione rilevata evidenzia però un andamento a macchia di leopardo con notevoli differenze tra diverse zone. Vi sono infatti porti turistici specializzati in clientela internazionale e superyacht che hanno perso anche il 60% dei transiti. Confidiamo pertanto nella conversione in legge del decreto Agosto per risolvere il decennale problema del contenzioso sui canoni e del prolungamento delle concessioni”.

“Con una stagione balneare partita in ritardo a causa dell’emergenza Covid – sottolinea il presidente di Assobalneari Italia Fabrizio Licordari – per compensare le minori entrate le nostre imprese hanno bisogno di un riconoscimento di natura economica da parte del Governo che contempli una riduzione del canone per il 2020. Per il resto più che contributi economici, chiediamo interventi di natura politica e a costo zero come l’estensione delle concessioni al 2033 e l’esclusione delle concessioni demaniali marittime dal campo di applicazione della direttiva Bolkestein”.

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