MiTur: turismo asset strategico, spesa a 155,2 miliardi nel 2023

Il settore del turismo costituisce una chiave strategica alla base dell’economia italiana: nel 2023 si stima che la spesa del comparto turistico ammonterà a 155,2 miliardi. Poco meno di 1/3 della spesa turistica deriva dal comparto internazionale: il maggior contributo nel primo semestre del 2023 proviene dalla Germania (2,9 miliardi), seguito da Stati Uniti (2,7) e Regno Unito (2,1). Lo rende noto il ministero del Turismo, nell’ambito del primo Forum internazionale del settore a Baveno, sul Lago Maggiore.

Il turismo culturale genera in Italia una spesa di 12,4 miliardi di euro, corrispondente al 16,8% della spesa totale dei turisti. In virtù dei 59 siti patrimonio Unesco, dei 495 borghi certificati, dei 12mila stabilimenti balneari e dei 168 parchi regionali e nazionali, l’Italia registra circa 142 milioni di presenze legate al turismo culturale. Il turismo enogastronomico, che si distingue nel mondo per le specialità Made in Italy, genera un giro di affari di 30 miliardi di euro. Il settore è un valore aggiunto per il turismo perché porta con sé il concetto stesso di ‘italianità’ e di identità culturale. Non a caso la cucina italiana è stata ufficialmente candidata a patrimonio culturale immateriale Unesco.

Tra le eccellenze del settore turistico italiano spicca il turismo termale e del benessere: una motivazione di viaggio che spinge molti turisti a viaggiare verso l’Italia grazie ad un patrimonio naturale di acque termali su tutto il territorio nazionale, all’eccellenza delle strutture sanitarie, alla qualità dell’assistenza sanitaria. L’importanza del comparto è spiegata non solo per il giro d’affari che genera – oltre 15 miliardi di euro -, ma anche dal fatto che l’Italia è il secondo Paese in Europa per numero di stabilimenti termali con acque dalle eccezionali proprietà curative. Tale tipologia del turismo, inoltre, può rappresentare una leva fondamentale per destagionalizzare i flussi turistici e per prolungare la permanenza media dei soggiorni.

editore:

This website uses cookies.