Superano la soglia dei 98 milioni i turisti giunti in Italia, sia italiani che stranieri, nel 2012 per circa 362 giorni di permanenza. L'Italia, con 47,4 milioni di turisti stranieri, conquista il 5° posto nella graduatoria mondiale e al 3° per l'impatto che il settore svolge sul Pil. Nel 2012, però, anche a causa della crisi, l’Italia ha registrato un -5% negli arrivi e un -6% nelle presenze e per quest'anno le imprese turistiche italiane prevedono un -7% in termini di fatturato. I dati sono stati illustrati da Massimo Deandreis, dg Srm – Centro studi Intesa SanPaolo, in occasione del ventennale di Federturismo-Confindustria.
Nel nostro Paese gli occupati nel settore alberghi e ristoranti sono 1,2 milioni, di cui il 22% nel Mezzogiorno, pari al 6% degli occupati. Il valore aggiunto del turismo italiano è pari a 83 miliardi, circa il 6% del valore aggiunto totale dell'economia. Nel 2012 la spesa turistica straniera ammonta a 32 miliardi, di cui 13% nel Mezzogiorno, +3,8% rispetto al 2011 (+5,3% nel Sud). Gli alberghi sono 33.911 con 2,2 milioni di posti letto, di cui il 28% nel Mezzogiorno. A parità di spesa, in Italia, ogni presenza aggiuntiva genera 103,4 euro di valore aggiunto.
Il turismo enogastronomico attiva più ricchezza rispetto a quello balneare (119,6 euro contro 83,8 euro). Secondo lo studio, dunque, – quanto più il turismo sviluppa un'offerta sinergica in modo efficiente, con altri settori come la cultura e l'agroalimentare, tanto più la ricaduta sul Pel sarà maggiore. Gli arrivi turistici internazionali sono cresciuti nel mondo del 4% nel 2012, toccando per la prima volta 1 miliardo.