Le azioni che il ministero del Turismo ha portato a termine nel primo anno di mandato sono molteplici, e tutte nell’ottica, fortemente voluta dalla ministra Daniela Santanchè, di dotare il comparto di una visione industriale. L’obiettivo – sottolinea una nota del miTur – condiviso col governo Meloni, è quello di accrescere l’attrattività, la competitività e la resilienza del settore per il quale sono state liberate dal ministero risorse per oltre 2 miliardi di euro. Il prossimo appuntamento per il settore è a Baveno il 24 e 25 novembre.
In termini di lavoro e formazione, gli interventi del Mitur sono iniziati da una riforma attesa da anni come quella delle guide turistiche – che sta per essere licenziata dal Parlamento –, e proseguiti con la detassazione delle mance, il fondo da 21 milioni di euro destinati al potenziamento del livello professionale dell’offerta turistica e il bonus estate con trattamento integrativo del 15% per gli occupati del settore – che si traduce in un aumento di circa 500 euro in busta paga – contribuendo, insieme, a incrementare l’appetibilità della carriera e degli sbocchi lavorativi nel mercato del turismo.
Fondamentali sono stati i provvedimenti finalizzati alla crescita e allo sviluppo del comparto: dal miliardo e 380 milioni del Fri-tur destinato alle imprese turistiche, sino ai 500 milioni del Fondo tematico Bei; dai 200 milioni per gli impianti di risalita e innevamento artificiale – il cui inserimento nella legge di Bilancio è stato una novità assoluta – ai 39 milioni per le agenzie di viaggio e i tour operator; dai 34 milioni per la promozione e la valorizzazione dei piccoli Comuni a vocazione turistica, ai 25 milioni dedicati al turismo sostenibile, sino ad arrivare al recente stanziamento di 4,5 milioni di euro per i cammini religiosi, che vanno ad aggiungersi alle risorse destinate al turismo lento.
Altro capitolo importante è quello inerente alla promozione dell’Italia come destinazione turistica. Con l’innovativa campagna, concepita principalmente per i mercati esteri, “Open to meraviglia” – incentrata sulla figura della Venere di Botticelli nei panni di virtual influencer – e la riassegnazione al dicastero delle competenze sulla piattaforma Italia .it, si vuole sostenere il comparto con strategie di promozione mirata e geolocalizzata.
Un’attività di promozione che, in virtù della fattiva e proficua collaborazione tra Mitur ed Enit, si è tradotta in concrete strategie di comunicazione a supporto delle zone turistiche colpite da gravi eventi calamitosi. In tal senso, l’apposita campagna “#ThisisIschia” è stata indirizzata al rilancio del turismo nell’isola in seguito alla frana di Casamicciola. Allo stesso modo, il dicastero ha prontamente lanciato una campagna a sostegno dell’Emilia-Romagna, in seguito all’alluvione abbattutasi sulla Regione nel maggio 2023.
Non solo campagne promozionali: il ministero, infatti, è intervenuto a tutela del settore turistico nelle situazioni altamente emergenziali anche stanziando l’importante somma di 55 milioni di euro per venire incontro ai territori colpiti dall’emergenza climatica: 30 milioni di euro sono stati indirizzati alle imprese situate nelle Regioni della dorsale appenninica – danneggiate dall’emergenza neve dell’inverno 2022-2023 –, altri 10 milioni sono stati destinati all’Emilia-Romagna, e, infine, ulteriori 15 milioni di euro sono stati individuati per la Sardegna e la Sicilia – snodi cruciali dei flussi turistici in Italia –, duramente colpite dagli incendi della scorsa estate.
Inoltre, il ministero ha mostrato una spiccata sensibilità riguardo ai temi del sociale, dando vita alla prima rete degli alberghi solidali per le donne vittime di violenza, contando sulla partecipazione delle associazioni di categoria maggiormente rappresentative, attraverso l’iniziativa “Qui non sei sola” realizzata in collaborazione con il ministro per la Famiglia, la natalità e le pari opportunità.
Guardando all’immediato futuro, il Mitur ha gettato le basi per una solida e strutturata pianificazione delle prossime politiche da attuare, adottando il Piano strategico del turismo 2023-2027, ossia il primo piano industriale dedicato interamente al settore: un faro che può guidare l’operato del ministero in un’ottica orizzontale e partecipata multilivello che prevede l’attivo coinvolgimento degli operatori e degli Enti locali.
Ma l’attività del ministero si è svolta anche in una dimensione internazionale. Ne è principale testimonianza la recente missione commerciale in Corea del Sud e in Cina – guidata dal ministro Santanchè e un’alta rappresentanza di aziende italiane del settore –, che ha costituito un’importante occasione per cementare le relazioni internazionali tra l’Italia e l’Asia Orientale, arrivando a potenziare la già attiva collaborazione in ambito turistico e, più in generale, economico tra le Nazioni coinvolte.
“Abbiamo l’ambizione di portare il turismo a essere il primo contributore della ricchezza nazionale, un risultato possibile perché già oggi vale, nel suo insieme, il 13% del Pil nazionale. Per fare questo dobbiamo liberare le energie del turismo, affrancarlo da una visione marginale e renderlo un’industria, puntando a una fruibilità totale del territorio italiano, valorizzandone il patrimonio, ma soprattutto andando oltre i classici schemi di offerta legata alla stagionalità. Questa è la visione che vogliamo fornire al turismo italiano, che deve essere non più una parte residuale, con una concezione desueta del mercato, ma deve diventare protagonista mondiale, moderno e capace di cogliere, e vincere, le sfide del futuro. La prossima tappa di questo viaggio sarà il Forum internazionale del turismo che si terrà a Baveno il 24 e il 25 novembre, dove – insieme a tutti gli operatori, gli stakeholder, gli amministratori locali e i colleghi di governo – faremo il punto della situazione e ci proietteremo verso le azioni che il prossimo anno permetteranno al turismo di decollare”.