Santanchè in Argentina per rilanciare il turismo delle radici

“Il cordone ombelicale tra l’Italia e l’Argentina non può e non deve interrompersi”. È racchiuso in questa affermazione, spiega la ministra del Turismo, Daniela Santanchè, il senso principale della sua visita a Buenos Aires, dove ha promosso la campagna del Turismo delle Radici accompagnando il ritorno della nave scuola Vespucci nelle acque del Rio de la Plata, dopo 72 anni.

“L’Italia – sottolinea la ministra – rappresenta la prima destinazione in Europa per i turisti argentini, e il turismo delle radici costituisce una leva strategica e un’occasione di sviluppo soprattutto in termini di rivitalizzazione dei nostri borghi e di destagionalizzazione dei flussi”. “Ecco perché – afferma Santanchè, che durante la missione ha incontrato il segretario di Stato al Turismo Daniel Scioli, il ministro degli Interni dell’Argentina Guillermo Francos e il capo del governo di Buenos Aires, Jorge Macri, oltre a partecipare a iniziative promozionali con Enit, imprese italiane e tour operator – come governo stiamo investendo molto per realizzare attività di promozione delle radici e delle eccellenze italiane nel mondo, tra cui spicca l’enogastronomia. E, a tal proposito, stiamo promuovendo la candidatura della cucina italiana a patrimonio Unesco, anche qui a Buenos Aires”, aggiunge.

Il bilancio della visita, sottolinea quindi la ministra a meno di 24 ore dal ritorno a Roma, è sicuramente “positivo”. “Tutti gli incontri sono stati utili e proficui. Con il sottosegretario al Turismo, Scioli, stiamo approntando un accordo su dei punti che abbiamo già stabilito e tra questi la possibilità di avviare una campagna congiunta per aumentare lo scambio di turisti”.

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