Santanchè: mi piacerebbe che tra 5 anni cameriere fosse lavoro figo

“Masterchef ha funzionato benissimo con i cuochi, la tv ha un valore educativo. Beh, mi piacerebbe molto una televisione che desse status e qualifica anche al lavoro del cameriere”. Intervistata a Omnibus su La7 la ministra del turismo Daniela Santanchè non parla esplicitamente di un talent per camerieri, ma in pratica ne disegna il profilo. Il tema, spiega, è quello di dare più appeal a un mestiere che serve molto in questo momento all’Italia del turismo, un mestiere per il quale, sottolinea, bisogna avere anche molte doti, a cominciare dalle lingue, passando per la capacità di interazione con il cliente. “Così come è successo per la professione del cuoco, che adesso è molto ambita dai giovani, vorrei che il lavoro del cameriere già fra 5 anni fosse figo”.

Quindi la ministra aggiunge: “nel comparto del turismo mancano 60mila operatori per la maggior parte a causa del reddito di cittadinanza: anni fa arrivavano pacchi di richieste di lavoro, oggi non arriva più niente, dobbiamo dirci le cose come sono”. Poi ribadisce che l’estate scorsa sono rimasti vuoti 250mila posti di lavoro con una perdita 6 miliardi di euro di fatturato per le imprese del settore.

“La lagna della ministra Santanché sull’assenza di stagionali nel turismo causata dal reddito di cittadinanza è insopportabile. E dà il polso di quanto molto spesso parli senza conoscere le dinamiche del settore di cui è chiamata ad occuparsi. Eppure i numeri sono inequivocabili: nell’anno solare 2018, prima dell’avvento del reddito, gli stagionali complessivi in Italia sono stati 654 mila. Quest’anno si è superata quota 820 mila solo tra gennaio e agosto. Escluso il 2020, anno del lockdown, nell’ultimo quadriennio il numero degli stagionali è sempre aumentato, ma alla Santanché fa più comodo sparare numeri a casaccio”, replica in una nota il senatore Luigi Nave (M5s).

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