Alla luce del Decreto Rilancio recentemente condiviso, il segmento relativo al turismo all’aria aperta e alcune sue istanze sono stati esclusi dalle misure al varo del Decreto Rilancio. Una mancanza di attenzioni da parte delle istituzioni nei confronti di questo particolare e rilavante segmento turistico che Open Air Next Step – progetto nato per volontà di Baia Holiday, Club del Sole, CrippaConcept, Human Company, Vacanze col cuore e Vacanze di Charme, con l’obiettivo di promuovere le vacanze open-air di livello premium – e gli altri operatori del settore non si spiegano.
L’offerta open air italiana è realizzata da circa 2.650 aziende turistico ricettive che mettono a disposizione degli ospiti una capacità complessiva di 1.500.000 posti letto circa (che copre una quota che si aggira attorno al 27% della disponibilità dell’offerta turistica complessiva) con circa 150.000 addetti impegnati (tra diretti ed indotto), per un fatturato di circa 5,2 miliardi di euro e un indotto complessivo intorno ai 3 miliardi di euro. Il totale del fatturato del turismo outdoor è pari quindi a 8.5 miliardi annui (Stime Isituto Piepoli – 2019).
Questa mancanza è resa ulteriormente inspiegabile a fronte dell’emergenza COVID-19, dal momento che il turismo open air è il segmento ricettivo più sicuro, per via delle caratteristiche connaturate che contraddistinguono questa tipologia di vacanza come il distanziamento delle strutture, la privacy, il contatto con la natura, etc.
Con l’obiettivo di sostenere la filiera, il settore aveva avanzato la richiesta di diverse misure, che sono state tuttavia disattese dal Legislatore.
Il settore adesso si aspetta maggiore attenzione e considerazione nell’annunciato Decreto Semplificazioni, che è andato in Consiglio dei Ministri nelle scorse ore affinché alcune misure di semplificazione per gli investimenti in case mobili possano essere accolte da Governo e Parlamento per sostenere questo importante segmento del settore turistico-ricettivo, agevolando e incentivando così le imprese ad investire.