venerdì, 8 Novembre 2024

Sì al dl ministeri: Turismo torna a Beni culturali, ok assunzioni Mibact

La delega del Turismo torna al Ministero dei Beni culturali: è la principale innovazione del dl sul riordino dei ministeri definitivamente approvato dall’Aula della Camera, dove il governo lo ha blindato con la fiducia: 331 i sì, 209 i no. Nel voto definitivo sul testo 285 voti a favore e 155 contrari.

Dunque, non sarà più il Ministero dell’Agricoltura ad occuparsi di turismo, come accadde nel primo governo Conte. Al Mibact, come avveniva fino al governo Gentiloni, tornano dunque tutte le competenze e le risorse economiche ed umane in materia.

“L’approvazione del decreto legge ministeri – ha commentato il ministro Dario Franceschini – riporta il turismo nella naturale collocazione del ministero per i beni e le attività culturali e restituisce piena dignità a un settore cruciale per la crescita sostenibile del Paese. La valorizzazione del patrimonio culturale italiano e la promozione turistica nazionale e internazionale dei nostri territori tornano così a integrarsi in una visione complessiva capace di contribuire a uno sviluppo armonioso della comunità”.

Il dl inoltre dà il via libera alla assunzione al Mibact a tempo indeterminato di 150 unità di personale non dirigenziale, ed all’uso di personale della società Ales Spa  nelle more dell’espletamento delle procedure concorsuali autorizzate per i servizi di vigilanza.

E ancora i proventi derivanti dalla vendita dei biglietti all’ingresso degli istituti e luoghi di cultura appartenenti o in consegna allo Stato, sono destinati anche alla fruizione degli stessi musei mediante una riassegnazione.

Infine, viene disposto il trasferimento al Ministero degli Affari esteri e della cooperazione internazionale delle funzioni esercitate dal Ministero dello Sviluppo economico, in materia di definizione delle strategie della politica commerciale e promozionale con l’estero e di sviluppo dell’internazionalizzazione del sistema Paese, a decorrere dal 1° gennaio 2020. Tutto questo determina una serie di spostamenti di risorse e di competenze tra i due ministeri, a partire da quelle relative all’Istituto con il Commercio con l’Estero.

 

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