Dopo l’incendio dell’11 aprile 1997, la riapertura della Cappella della Sindone viene oggi completata con l’altare. I lavori, cofinanziati dal Ministero della cultura – progetti Art Bonus 2018, dalla Fondazione Compagnia di San Paolo e dalla raccolta 1997 della Fondazione La Stampa-Specchio dei Tempi, hanno permesso di restaurare l’opera che era stata profondamente danneggiata dalle fiamme.
L’altare della Cappella della Sindone, commissionato dal duca di Savoia Vittorio Amedeo II, è stato progettato dall’ingegnere e matematico Antonio Bertola (Muzzano, Biella 1647 – 1719) tra il 1688 e il 1694 per accogliere la Santa Sindone, conservata nell’urna centrale dal 1694 al 1993. Il suo impianto si adatta alla forma circolare della Cappella e presenta due fronti, uno rivolto verso il Palazzo Reale e l’altro verso la Cattedrale. Simile a un gigantesco reliquiario, l’altare è in marmo nero di Frabosa, arricchito da decorazioni e sculture in legno dorato che risplendono nella penombra dell’aula centrale. Benchè non si conoscano i disegni di questo progetto, è molto probabile che la struttura rifletta il pensiero scenografico di Guarino Guarini, che precedeva l’inquadramento al centro della loggia che si affaccia sul duomo, come fulcro prospettico per chi, dalla navata, volge lo sguardo verso il Palazzo Reale.
L’intervento di restauro, affidato al Consorzio San Luca di Torino, progettato e diretto dall’architetto Marina Feroggio con la restauratrice Tiziana Sandri e gli storici dell’arte Franco Gualano e Lorenza Santa dei Musei Reali, restituisce all’altare la sua immagine architettonica. Sono state restaurate e integrate le parti lapidee e quelle lignee, e ricollocati nella loro posizione originaria gli apparati decorativi scultorei, scampati all’incendio in quanto ricoverati nell’attigua Sacrestia. In ultimo, sono stati ricollocati gli arredi sacri. A completamento, si sono ricostruite anche le balaustre in legno dorato dei tre coretti della Cappella, anch’esse completamente distrutte dall’incendio.
La chiusura dei musei dovuta alle misure anti-pandemia, non consente per il momento ai visitatori di accedere alla Cappella, ma dal 31 marzo al 7 aprile, in via straordinaria, sarà aperto il grande finestrone della Cappella, per consentire uno scorcio prospettico sull’altare e sul monumento nel suo insieme dalla navata del Duomo.
La Consulta per la Valorizzazione dei Beni Artistici e Culturali di Torino ha promosso la realizzazione di un progetto multimediale con lo scopo di offrire ai visitatori dei Musei Reali tutte le informazioni sul restauro della Cappella e dell’Altare, con la creazione di un’applicazione mobile gratuita, che utilizzerà la tecnologia della Realtà Aumentata. Attraverso contenuti interattivi sarà possibile vivere un’esperienza coinvolgente durante la visita. L’applicazione sarà rilasciata in occasione della riapertura al pubblico dei Musei Reali ed è stata realizzata in collaborazione con i partner tecnologici Ribes Solutions e Visivalab.
“Il restauro dell’altare è l’ultimo tassello del complesso recupero della Cappella della Sindone – spiega Enrica Pagella, Direttrice dei Musei Reali – Finalmente, a 24 anni di distanza dal terribile rogo, vogliamo celebrare la rinascita di un’opera stupefacente e unica, la cui maestosa struttura era insieme un segno di rispetto per la reliquia, un punto focale per i fedeli in preghiera e una celebrazione del potere della casata regnante”.
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