domenica, 28 Aprile 2024

Ciao Costantino, quando il Piemonte era il centro dinamico dei TO italiani

È scomparso ieri in Grecia, Costantino Grinis, fondatore di Comitours. Carlo Bortott, storico presidente Fiavet Piemonte, lo ricorda così.

“Erano gli anni in cui più del 60% dell’industria del turismo organizzato nasceva nelle grandi società con sede in Piemonte. Alpitour, Francorosso, Ventana, Going, ecc… già primeggiavano in Italia ed all’estero, che Costantino Grinis lanciava quello che sarebbe stato uno dei più importanti marchi, Comitours, che avrebbe primeggiato a lungo ai più alti livelli d’eccellenza con una programmazione che invadeva tutte le agenzie di viaggio con i suoli molteplici cataloghi, alcuni dei quali di dimensione ragguardevole come la Grecia, Patria e prodotto principe dell’uomo che avrebbe fatto parlare di se per molti anni.

Erano gli anni in cui i migliori professionisti del turismo costruivano la realtà del turismo che contribuì a sviluppare la diffusione della vacanza organizzata permettendone la fruizione a larghe fasce di italiani grazie al rapporto qualità e prezzo accessibili ad un mercato sempre più vasto.

Grinis fu uno di questi e la sede della sua Comitours in corso Valdocco divenne uno dei punti nevralgici di questo sviluppo, grazie alla lunga esperienza del “greco” che fin da ragazzo iniziò a lavorare in alcune tra le più importanti agenzie di viaggio da cui seppe assorbire la notevole esperienza che gli permise poi di mettersi direttamente in campo tra i big del settore.

Poi lasciò che la sua creatura entrasse nel “paniere” del gruppo controllato da Parmatour e rientrò nella “sua” Grecia continuando ancora a lavorare nel turismo.

La sua scomparsa di ieri, in punta di piedi in un silenzio quasi sabaudo, ha lasciato tanti amici colleghi che hanno condiviso con lui per decenni la grande avventura.

Ci lascia un’eredità carica di quella tipicità che era di quei tempi vissuti agli albori dell’entusiasmante sfida.

Lo ricordiamo, noi che abbiamo avuto l’occasione di condividerne quelle emozioni, anche a chi oggi, pur non avendolo conosciuto, continua il suo lavoro e la sua passione”.

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