Ad un anno dall’annuncio dell’acquisto della borgata Ambornetti, in Valle Po, il progetto che vedrà rinascere l’intera borgata abbandonata da 70 anni è ultimato ed è già stato stata realizzata la variante al piano regolatore per poter avviare le attività in loco. È stato un anno molto intenso questo per Carlo Ferraro, imprenditore torinese del settore tech & ricerca, capofila di questo ambizioso progetto, che ha l’obiettivo non solo di realizzare un resort contemporaneo, ma vuole riportare un insediamento permanente a 1600 mt di quota, unendo il valore della ricerca scientifica alla qualità architettonica per realizzare un progetto di accoglienza unico sulle Alpi, completamente sostenibile a livello ambientale. Intorno al progetto Ambornetti si è creata una squadra di professionisti, con l’importante supporto scientifico e progettuale del Politecnico di Torino, che ragiona su un’idea di sostenibilità a tutto tondo: economica, sociale e ambientale. Si progetta quindi con tecnologie esclusive e impiego di energie rinnovabili, utilizzo di materiali locali, ma anche creazione di posti di lavoro e sostegno alla filiera artigianale con la volontà di riattivare percorsi di sviluppo locale che reinterpretano le attività più tradizionali in chiave contemporanea per dar vita ad un processo di rinascita di questi luoghi.
D’altra parte Ambornetti Monviso Retreat sorgerà nel territorio di Ostana che è da tempo considerato un laboratorio del nuovo abitare alpino, dove si sperimentano progetti di recupero del patrimonio architettonico e storico e si lavora ad una nuova valorizzazione del paesaggio montano. Proprio la piccola località che guarda al Monviso, che si fregia del riconoscimento de ‘I Borghi più belli d’Italia’, nel 2016 aveva fatto il giro del mondo balzando all’onore della cronaca per aver registrato una nuova nascita dopo 28 anni: era un segnale della volontà di invertire il trend e tornare a ripopolare queste valli con una linfa nuova.