giovedì, 2 Maggio 2024

In Puglia arriva la Carta dei Beni Culturali

Nasce un nuovo strumento di pianificazione territoriale

La Puglia si è dotata di una Carta dei Beni Culturali regionali, uno strumento di pianificazione territoriale che, secondo quanto spiegato in sede di presentazione l’assessore al turismo Massimo Ostillio, serve a migliorare in modo non convenzionale l’immagine della Regione che ha puntato su una legislazione urbanistica di avanguardia anche per puntare sul patrimonio paesaggistico come fattore di attrattiva per il turismo. “La sfida – ha aggiunto l’assessore all’Assetto del territorio, Angela Barbanente – è quella di un modello di sviluppo diverso per la Puglia che finora è stato incentrato sull’industrializzazione per poli, che ha causato guasti ecologici e sociali e che quando è stato centrato negli ultimi anni sui distretti produttivi ha mostrato i limiti dell’impostazione, fragile e esposta alle crisi internazionali e alla concorrenza. Ecco perché abbiamo deciso di investire – in tempi di crisi – sul patrimonio, sui beni culturali della Regione, che sono irriducibili e immutabili anche se il paesaggio pugliese è da sempre in trasformazione. E le peculiarità della trasformazione del paesaggio sono registrate dalla nostra Carta, con i paesaggi costieri, le città del nord barese che rischiano di saldarsi lungo le direttrici stradali con una linea di capannoni (e per questo abbiamo lanciato l’idea delle strade – parco. La Carta non è tecnica, ma è no strumento per comunicare e programmare i piani urbanistici finora fatti solo sulla carta bianca, senza attenzione al contesto”. L’assessore al Bilancio e Programmazione, Michele Pelillo ha rimarcato come la presenza qualificata del Governo regionale anche alla Bit testimonia l’attenzione per la promozione del territorio. “Finora la promozione era solo depliant e cartelloni autostradali, adesso variamo le notti bianche, le carte dei beni culturali, i festival del cinema e soprattutto la programmazione dal basso con le aree vaste e i piani strategici. Per fare tutto questo occorre attenzione nella spesa e soprattutto spesa di qualità”.

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