giovedì, 14 Novembre 2024

Presepi Viventi Puglia, ora c’è anche quello di Lama S. Margherita

È finalmente arrivato il riconoscimento ufficiale del ‘Presepe Vivente della Città di Andria presso Lama Santa Margherita – Basilica Santa Maria dei Miracoli’ alla ‘Rete dei Presepi viventi di Puglia’. Si tratta di un più vasto Progetto strategico I.C.E., innovazione, cultura creatività per una nuova economia, facente parte del Programma di cooperazione territoriale europea Grecia-Italia 2007-2013.

nel mese di novembre l’Assessorato alla Cultura e Turismo del Comune di Andria, d’intesa con i Padri Agostiniani della Basilica della Madonna dei Miracoli e l’Associazione ‘Madonna dei Miracoli’ ha partecipato alla manifestazione di interesse per l’avviso pubblico della ‘Rete dei Presepi viventi di Puglia’ e adesso è arrivato il riconoscimento con l’attribuzione di un buon punteggio utile nella graduatoria regionale.

Soddisfazione per la città di Andria viene espressa da Antonio Nespoli, assessore alla Cultura e Turismo. “Tra le tradizionali manifestazioni natalizie della nostra città – sottolinea Nespoli – questo evento ha suscitato nel volgere di pochi anni grande attesa non solo tra la cittadinanza andriese ma anche tra gli abitanti dei centri vicini, che affluiscono ormai numerosi nei giorni stabiliti per tale manifestazione. II Presepe vivente della Città di Andria, realizzato presso ‘Lama di S. Margherita’ è un evento che si svolge ininterrottamente dal 1998 a cura dei Padri Agostiniani della vicina Basilica di Santa Maria dei Miracoli e dell’Associazione ‘Madonna dei Miracoli’”.

Per volontà dei numerosi aderenti al sodalizio religioso della Madonna dei Miracoli, col tempo si sono volute animare le scene della Natività, con soggetti in costume d’epoca e come sottofondo la rappresentazione narrata delle varie scene bibliche. Il luogo scelto, chiamato ‘Valle di S. Margherita’ è caratterizzato da cavità naturali in tufo e pietra, che secoli addietro erano attraversati dal torrente ‘Aveldium Flumen’, luogo che fu scelto da alcuni monaci basiliani come rifugio dalle persecuzioni iconoclaste del vicino Oriente.

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