mercoledì, 24 Aprile 2024

Federalberghi Sardegna: a giugno prenotazioni in picchiata del -95%

Federalberghi Sardegna rende noto l’ultimo bilancio sul fatturato del mese di giugno che registra un crollo del 95% rispetto allo scorso anno. A peggiorare il quadro ci sono ora i dati di una ricerca dell’Università di Sassari che ha coinvolto gli operatori del settore. “Difficoltà di accesso alla Sardegna, scarsa e errata comunicazione da parte delle istituzioni nella fase 3 e promozione della destinazione latitante”: questi gli ostacoli denunciati dalle imprese delle vacanze.
L’indagine è stata realizzata da Giacomo del Chiappa, docente di Marketing del Dipartimento di Scienze Economiche e Aziendali dell’ateneo sassarese. Lo studio si è basato su un campione di 360 strutture ricettive dell’Isola, tra hotel ed extra alberghiero. I turisti che hanno prenotato sono per lo più italiani: il 75%, di cui il 22% sardi. Gli stranieri sono solo il 25%, concentrati nella seconda parte della stagione. Queste prenotazioni determinano un tasso di riempimento che non supera il 10% delle camere disponibili nel 43% degli alberghi a luglio, 30% ad agosto, 55% a settembre e 79% a ottobre. Il 30% di riempimento, inoltre, non viene superato dal 79% degli hotel a luglio, dal 71% ad agosto, 84% a settembre e 92% a ottobre.
Sono le cancellazioni arrivate prima del 3 giugno a dare il quadro della perdita già maturata. Per il mese di luglio quasi il 40% delle strutture sta registrando un crollo di oltre il 60%, perse due prenotazioni su tre. Per gli altri mesi il dato si riduce, ma resta negativo. Nella ricerca sono stati analizzati anche i canali da cui stanno arrivando le prenotazioni: meno advo o portali web (46%), in fase post Covid turisti preferiscono il canale diretto con la struttura attraverso il telefono, la mail e il sito (54%). Tra le criticità, spiccano come sempre i trasporti: il 66,3% degli operatori pensa che le modalità di accesso all’Isola limitino le prenotazioni e le richieste di vacanze in Sardegna. Ancora più specifico il quesito relativo alle spiagge: gli operatori non trovano sufficientemente chiare (il 66,8%) le regole di fruizione degli arenili.

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