Il Museo Nazionale Archeologico ed Etnografico “Giovanni Antonio Sanna” di Sassari, dopo quasi quattro anni di lavori, ha riaperto al pubblico in una veste più moderna, funzionale e accessibile.
La riapertura del Museo rientra in un più ampio piano di valorizzazione. Lo storico museo sassarese, uno dei più importanti della Sardegna, è stato sottoposto in questi anni, a importanti interventi di recupero e allestimento che hanno permesso di riorganizzare, riqualificare e valorizzare gli spazi e i percorsi di visita con l’esposizione di nuovi reperti e delle collezione: dalla preistorica a quella romana, da quella etnografica a quella fenicio-punica.
E’ stato un momento di grande sinergia che ha visto operativi i diversi uffici del Ministero della cultura: il Segretariato regionale con un progetto di riqualificazione del Museo e l’allestimento della sala principale del Padiglione Castoldi, iniziato nel 2016, con la direzione scientifica di Gabriella Gasperetti e il progetto di allestimento del gruppo di lavoro coordinato da Francesca Condò che ha mirato a restituire visibilità alle collezioni e alle origini del museo oltre che a indicare un nuovo possibile assetto generale, e la Direzione Regionale Musei, che ha avviato un piano di lavoro per l’allestimento temporaneo dell’intero museo, restituendo alla città i reperti più importanti del Museo Sanna. Un’idea progettuale totalmente innovativa che vedrà l’avvio di numerose iniziative con il coinvolgimento di scuole, associazioni no profit e Università, per una co-programmazione e co-progettazione delle future attività del Museo, che diventerà uno spazio sempre più partecipato ed inclusivo, la “casa” della città. Hanno partecipato all’inaugurazione: il Direttore Generale Musei del MiC, Massimo Osanna; la Direttrice della Direzione Regionale Musei Sardegna, Luana Toniolo; il Segretario regionale, Patricia Olivo e la Direttrice del Museo, Elisabetta Grassi.