Sono quarantamila persone in Sardegna che lavorano nel settore turismo. Ma gli stipendi sono fermi al contratto scaduto sei anni fa. In ballo circa 200-250 euro nella busta paga, spiega la Cgil, promotrice insieme a Cisl e Uil di un primo sciopero a Cagliari con manifestazione dalle 10 alle 12 davanti alla Confindustria Sardegna meridionale in viale Colombo. La mobilitazione si estenderà poi a tutta la Sardegna, in una giornata di astensione dal lavoro regionale da programmare a settembre. La protesta è scoppiata dopo il mancato accordo a livello nazionale sul contratto del settore Industria Turismo.
“Le retribuzioni di questi lavoratori sono ferme da anni – spiega all’ANSA Simone Congiu, Cgil – Confindustria si rifiuta di concedere gli adeguamenti contrattuali di cui i lavoratori hanno bisogno, soprattutto dopo tutti questi anni di inflazione. E vorrebbe inserire nei contratti delle clausole noi respingiamo. Siamo qui oggi per il rinnovo. Questi lavoratori fanno parte di un settore fondamentale per la nostra economia isolana. Sono coloro che garantiscono le vacanze di tutti i turisti che vengono ogni estate qui a Cagliari. E hanno il diritto di ricevere gli aumenti contrattuali che si aspettano dopo tutti questi anni”.
Sono sedici le ore di sciopero proclamate a livello nazionale da Filcams, Fisascat e Uiltucs, una protesta che coinvolgerà tutta Italia e anche la Sardegna in diverse giornate. Oggi è il primo round ma la battaglia proseguirà – spiegano i sindacati – fino a quando i salari non saranno messi al passo che non sono più al passo con il costo della vita.