“Salviamo la stazione ferroviaria marittima di Palau, una delle più belle in Italia, sul mare, non deve diventare uno sfogo automobilistico”. È l’appello lanciato dall’Alleanza per il Turismo Responsabile e Sostenibile in Sardegna (Alturs), sigla che riunisce 3 associazioni: Touring Club Italia, Italia Nostra e Slow Food.
“Un percorso comune aperto a altre associazioni degli operatori turistici, per monitorare e lanciare proposte di un turismo che rispetti l’ambiente e valorizzi e tuteli il patrimonio culturale, naturalistico, enogastronomico della Sardegna”, ha spiegato Franco Sardi, console del Touring Club Sardegna. Il primo passo è salvare l’ultimo tracciato ferroviario che collega Palau Marina alla stazione al centro del paese. “L’alleanza nasce dalla battaglia di un gruppo di associazioni per salvare questo tratto costiero di 500 metri, spettacolare e ricco di storia – ha sottolineato Graziano Bullegas presidente Italia Nostra Sardegna – da bene regionale di recente è diventato di proprietà del Comune di Palau”.
Alturs, che si pone ora come interlocutore nei confronti delle istituzioni regionale e locali, ha in mente un progetto, tutto da costruire.
“La ferrovia esiste, si tratta di metterla in funzione”, spiega Sardi. Quasi 200 km lungo un percorso suggestivo che attraversa nuraghi, sugherete, vigneti, cave di granito, viadotti canyon, luoghi accessibili solo da treno.
“Il Mibac ha dato luogo, da parte della Soprintendenza di Sassari/Olbia, a un procedimento per la valutazione del riconoscimento dell’infrastruttura ferroviaria di Palau Marina quale Bene Culturale da proteggere, assieme all’intera ferrovia che la collega con Sassari”, ha aggiunto Bullegas.
Per Alturs questo tratto “si presta alla costruzione di una offerta turistica eco-sostenibile e responsabile di tipo naturalistico, paesaggistico, culturale ed enogastronomica”, come ha messo in rilievo Raimondo Mandis delegato slow food Cagliari.