A giugno apre il ‘Nuraghe Ruju’

La struttura dispone di 14 bungalow, 60 piazzole tenda e 40 per i camper

È stato inaugurato nel borgo di Sant'Ignazio il camping village “Nuraghe Ruju”. Un evento storico per il centro del Guilcier, visto che sono passati 20 anni dalla sua progettazione. Proprio questa struttura ricettiva alle porte di Norbello ha ospitato un convegno della Faita (Federazione attività e imprese turistiche all'aria aperta), al quale hanno preso parte numerosi operatori turistici sardi. Nuraghe Ruju aprirà ai turisti ai primi di giugno. Mancano infatti ancora alcune autorizzazioni che però dovrebbero arrivare a giorni. “Siamo consapevoli che almeno il primo anno sarà dura, ma siamo convinti che questo camping possa contare su alcuni aspetti vincenti: la vicinanza alla superstrada, la piscina e il fatto che nell'Isola esistano pochissimi campeggi di questo tipo” spiega Giuseppe Vacca, gestore della Iana service. Il campeggio è stato progettato ai primi anni ’90 ed è costato oltre 1 milione e mezzo di euro. Il finanziamento è arrivato col progetto Horse country (che vedeva coinvolti diversi comuni per potenziare il turismo legato al mondo equestre) che a Norbello però resta un'incognita, nel senso che non si sa se mai partirà. Il Nuraghe Ruju dispone di 14 bungalow (circa 70 posti), 60 piazzole tenda e 40 per i camper, servizi igienici, piscina, bar, ristorante e giochi per i bambini. Al tavolo della discussione i problemi registrati nell'Isola per la mancata applicazione della normativa nazionale che riguarda anche i campeggi. In particolare il posizionamento delle case mobili senza autorizzazione edilizia e paesaggistica. Situazione che sta mettendo a rischio la stagione per alcune aziende che hanno già venduto i pacchetti turistici, ma che di fatto si trovano con i sigilli alle porte. “L'universo del turismo classificato ci vede presenti con un movimento che, nelle province di Oristano, Nuoro e Ogliastra copre il 50 per cento degli arrivi – spiega il presidente della Faita Giovanni Pigozzi – I turisti vogliono bungalow o case mobili e chiedono maggiori comfort. Per questo chiediamo che la Regione si adegui in modo da renderci competitivi”.
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