Marco Sulis, presidente regionale della Confesercenti, commentando i dati di un'indagine su un campione di quasi 500 operatori, ha definito ‘un bagno di sangue' la stagione turistica appena trascorsa in Sardegna. "Sono stati coinvolti – ha spiegato – 4 settori, i pubblici esercizi, gli alberghi, le guide turistiche e i campeggi. Il quadro risente soprattutto del caro trasporti e della crisi economica". Per quanto riguarda gli hotel, per il 55% degli operatori l'andamento della stagione è stato scarso (22%) o mediocre (33%), sufficiente per il 27%, buona per il 16%, ottima per l'1,4%. La debacle si registra sul fronte dei campeggi che vede il 71% degli operatori del settore definire la stagione scarsa o mediocre, il 28.6% la reputa sufficiente per mentre nessuno ha definito l'andamento buono o ottimo. Diminuite anche le presenze negli hotel per quasi il 62% degli operatori, stabili per il 20% e aumentate per poco meno del 18%. Nei campeggi il calo è stato registrato da quasi il 93% degli operatori. Per quanto riguarda ristoranti e bar per il 71% il giudizio sulla stagione è stato scarso o mediocre, sufficiente per il 20%, buono per il 9%. Diminuito il numero dei clienti per il 63%, stabile per il 28%.
"Anche alla luce di questi dati – ha detto Sulis – Confesercenti presenta alla Regione una serie di proposte: l'istituzione di una vera flotta sarda con un private equity, un contributo di tutti i privati interessati, persone fisiche o imprese per capitalizzare la flotta sarda". Inoltre, l'associazione propone la creazione della ‘Sardegna tournee card' con il coinvolgimento dell'assessorato al Turismo e delle altre sigle di categoria.