Privatizzazione scali, Schifani: bene Sac, amarezza per Palermo


“Grande apprezzamento per l’iniziativa della Sac che sta avviando la procedura di privatizzazione dell’aeroporto di Catania. Credo che Palermo e Catania siano gli unici aeroporti che siano rimasti ancora in mano a privati o paraprivati”. Lo dice il presidente della Regione Siciliana, che aggiunge: “Per l’aeroporto di Palermo Falcone Borsellino c’è grande amarezza. Da quando ci siamo insediati abbiamo esercitato anche una moral suasion che non viene recepita. Mi spiace molto naturalmente anche perché noi su Palermo abbiamo previsto un investimento di 14 milioni di fondi sociali di cooperazione. Quindi noi saremo coerenti con i nostri impegni. Però io mi auguro che Palermo esca dalle sacche della politica, dal controllo della politica di una struttura strategica ma che non obbedisce a logiche di mercato che ormai a livello internazionale vedono una presenza di privati, possibilmente un partenariato pubblico-privato”.

Intanto i sindacati mostrano grande soddisfazione per la quasi totale adesione allo sciopero di venerdi scorso da parte dei lavoratori di Gesap. Ma i segretari di Filt Cgil Palermo, Fabio Lo Monaco, di Fit Cisl Palermo Trapani, Concetta Arduino, di Uil Trasporti, Katia Di Cristina e Domenico De Cosimo per Ugl Trasporto Aereo, insieme alle Rsa di Gesap, Giuseppe Panettino (Filt Cgil), Manlio Viscardi (Fit Cisl), Renata Alessandra (Uil Trasporti) e Marcello Carlisi (Ugl Trasporto Aereo) ribadiscono la loro profonda preoccupazione per la situazione di stallo in cui versa la Gesap.

“Con l’arrivo della stagione estiva, in cui lo scalo di Palermo sarà chiamato a sostenere un forte aumento del traffico aereo, il cda – denunciano – continua a essere bloccato da lotte interne, anziché occuparsi della programmazione strategica necessaria per garantire stabilità e crescita. Si parla insistentemente di una possibile privatizzazione della Gesap ma i lavoratori non sono mai stati coinvolti nel dibattito e non sono stati informati su quali potrebbero essere le reali conseguenze per il loro futuro. Riteniamo inaccettabile che decisioni così rilevanti per il destino della società e dei suoi dipendenti vengano prese nelle stanze dei bottoni, senza alcun confronto con chi ogni giorno garantisce il funzionamento dell’aeroporto”.