Addio al restyling di Castello a Mare di Taormina, dietrofront di De Luca

Salta il progetto di ristrutturazione dell'hotel Castello a Mare di Taormina. La società Decisa s.r.l., con una lettera ufficiale, dichiara, irrevocabilmente, di rinunciare ad avvalersi degli effetti e della delibera n. 17/C approvata dal Consiglio Comunale di Taormina del 5 marzo 2013.
"Quel che restava del Grand Hotel Castello a Mare – racconta Sebastiano De Luca, titolare della società in una lettera in cui spiega i motivi che lo hanno spinto a prendere questa dolorosa decisione – era stato acquistato dalla società nel 2001. In un arco di più di dieci anni sono stati redatti diversi progetti in conformità con le indicazioni e i desideri delle tante amministrazioni che si sono succedute e con cui ci siamo confrontati. E in questo avvicendarsi di capitani con i loro eserciti, il progetto, secondo le loro indicazioni e i loro desideri, si è allungato, accorciato, alzato, abbassato, modificato, ridotto. Tanti progetti fatti e rifatti. Tanti denari spesi e andati in fumo. Due importanti finanziamenti irrimediabilmente perduti. E noi in balìa di tutto ciò.
Purtroppo oggi – continua – la situazione economica, rispetto al passato, è diversa e peggiore. I tempi sono assai difficili soprattutto per chi , come noi, ha ancora voglia di fare impresa. Per chi, come noi, vuole ancora scommettere e scommettersi. E per farlo, ha bisogno di tempi certi, rapidi. E ha bisogno di sostegno. Di aiuto. E di consenso. Non si fa impresa senza tutto questo. Non si può a lungo lottare contro opposizioni solo strumentali.
Per questo abbiamo deciso: abbandoniamo il nostro progetto. Niente più Castello a Mare. Niente più Albergo. Sappiamo che questa decisione avrà una ricaduta negativa sull'occupazione, sulla riqualificazione del territorio, sull'immagine di Taormina. E i ruderi che bella mostra fanno di sé, sotto gli occhi di attoniti viaggiatori? Più in là, quando ne avremo tempo e voglia, provvederemo a recuperare quel terreno secondo le leggi in vigore, ricostruendo quello che è già lì, nel rispetto dei volumi ad oggi esistenti, operando delle scelte subordinate alle nostre esigenze familiari e patrimoniali".

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