Assoturismo: ecco i punti da cui ripartire per sviluppo turismo

Distretti, tassa soggiorno e abusivismo tra i temi affrontati durante l’assemblea

Nel corso dei lavori assembleari di ieri, mercoledì 13 luglio, Assoturismo Sicilia ha tracciato  le priorità da cui ripartire in materia di turismo. Eccole. "Occorre innanzitutto – si legge in una nota dell'associazione – dotare la Regione di un programma di sviluppo che individui obiettivi di breve, medio e lungo periodo capaci di rilanciare il  turismo in ambito regionale. L'incremento della spesa turistica e del turismo pernottante rappresentano traguardi che la Sicilia deve essere in grado di raggiungere in tempi rapidi, portando le presenze turistiche dagli attuali 30 milioni ad almeno 50 milioni l'anno.
Bisogna investire in opere infrastrutturali, potenziando prima di tutto il nostro sistema aeroportuale nella considerazione che la Sicilia è una destinazione turistica insulare.
Inoltre non è più possibile rimandare ancora oltre l'individuazione di soluzioni al problema delle professioni turistiche. Bisogna, in particolare, prevedere azioni forti e repressive nei confronti dell'abusivismo. La Confederazione non ha posizioni preconcette rispetto al tanto discusso processo di liberalizzazione del settore, purché si individuino, di concerto con le associazioni di categoria,  modalità, criteri e regole da mettere in campo circa l'applicazione della liberalizzazione, in assenza delle quali non faremo altro che alimentare l'esercizio abusivo di imprese e professioni, dequalificando ulteriormente la nostra offerta turistica locale.
Crediamo sia indispensabile aprire un confronto con il governo regionale sulla tassa di soggiorno di cui chiediamo il vincolo della destinazione d'uso dei proventi generati.
Per quanto riguarda la valorizzazione del nostro patrimonio costiero e in particolare il ruolo svolto dai concessionari demaniali, che attraverso la gestione degli stabilimenti balneari hanno, contribuito allo sviluppo economico delle coste, chiediamo che venga accolta la richiesta del  rilascio del titolo  di concessione per la durata di venti anni.
Infine invitiamo la Politica ad agire con grande senso di responsabilità sulle scelte che riguardano il riconoscimento dei Distretti Turistici Locali, provvedendo a riconoscere solo quelle aree che possono dare un reale contributo allo sviluppo turistico dell'Isola, individuando in tal modo  percorsi di crescita alternativi per tutti gli altri. Il rischio che si corre, riconoscendo tutti i 27 DTL, – conclude la nota – è quello di foraggiare meri centri di spesa senza produrre alcune utilità per i territori e le imprese che vi operano arrecando in tal modo un danno grave all'intero sistema turistico regionale".

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