“Se non si abbassano le tasse non sopravviveremo e sarà a rischio la tenuta del tessuto produttivo del territorio, in gran parte fondata sul turismo”. L’appello è stato lanciato da Federalberghi Riviera Jonica Messina in una lettera ai 20 sindaci dei comuni compresi tra Letojanni e Itala.
“La crisi economica derivata dal Covid-19 continua a rappresentare un pericolo reale per la sopravvivenza delle aziende turistico-ricettive – esordisce nella missiva il presidente Pierpaolo Biondi – purtroppo i brevi periodi di apertura estivi, per le strutture che hanno potuto operare, non hanno sortito effetti economici positivi, se non, in alcuni casi, addirittura negativi. Abbiamo registrato un calo dell’80% su presenze e fatturati. Ad oggi si prevede che la stagione 2021 possa ripartire da giugno. Oltre alla tenuta delle imprese turistico-ricettive, ciò che desta maggior preoccupazione è la ricaduta sui posti di lavoro, che per la provincia di Messina con l’intero indotto rappresenta almeno 12.000 lavoratori. Riteniamo prioritario evitare la chiusura o il rischio di mancata apertura delle attività ricettive. A sostegno di questo è intervenuto il Governo nazionale con l’esenzione per tutto il 2020 dell’Imu. A seguito dell’ultima riunione di urgenza convocata da Federalberghi Riviera Jonica Messina, in maniera condivisa anche con Federalberghi Taormina, è emersa la difficoltà nel far fronte ad i tributi locali per l’anno 2020. Chiediamo dunque ai sindaci l’abbattimento della Tari del 70% per le attività che non hanno aperto nel 2020, l’adeguamento della Tari al reale periodo di apertura per le attività che hanno svolto un esercizio ridotto e la non applicazione delle quote comunali oltre la quota nazionale dell’Imu del 7,6%”.
A questo punto Federalberghi si aspetta una risposta dalle amministrazioni locali.