L’Assemblea elettiva di Confesercenti Sicilia ha riconfermato alla guida il presidente uscente Vittorio Messina. Un voto arrivato all’unanimità dai 119 delegati riuniti al Grand Hotel des et Palmes di Palermo e provenienti da tutta l’Isola. “In Sicilia, come nel resto del Paese – ha detto intervenendo subito dopo la riconferma Messina – l’emergenza sanitaria ha causato una contrazione dell’economia di dimensioni mai rilevate dal dopoguerra a oggi; in base alle stime di Prometeia nel 2020 il Pil regionale, dopo la sostanziale stazionarietà dell’anno precedente, si sarebbe ridotto dell’8,4 per cento (-8,9 in Italia). La fase di rilancio vero inizia ora: ma la stragrande maggioranza delle imprese del terziario e del turismo si presenta ai blocchi di ripartenza aggravata da pesanti zavorre. Escono dalla pandemia pesantemente indebitate con le banche, con il fisco e con i fornitori. Per il nostro mondo, l’agognata fase di ripartenza non sarà né facile né istantanea. Senza una ripresa generalizzata dei consumi, determinanti anche per la crescita del PIL, e senza un piano per rientrare dal ricorso bulimico all’indebitamento, ancora tantissime imprese si perderanno lungo la strada che ci separa dalla ripresa”.
Il quadro che emerge pur nelle grandi difficoltà determinate dalla pandemia soprattutto sul fronte dell’occupazione e della liquidità lascia margini per la ripresa purché, ha sottolineato Messina, ci sia un cambio di rotta anche nelle politiche di sviluppo.
“Il 2021 deve essere un anno di transizione – ha detto il presidente di Confesercenti Sicilia -. Non solo di transizione digitale ed ecologica ma per tutti gli attori dello sviluppo. Se tutto andrà bene, se cioè gli attori locali sapranno agire con spirito di collaborazione e con una buona dose di ottimismo, la Sicilia di domani diventerà un centro d’eccellenza, con un’economia specializzata nella valorizzazione delle risorse naturali e culturali che il territorio offre. Un territorio dove la comunità locale non subisce la globalizzazione, ma ne trae vantaggio, ampliando il mercato di riferimento dei propri prodotti, che sono promossi e valorizzati partendo da azioni specifiche, mirate a diffonderne una maggiore conoscenza”. Per realizzare tutto ciò, ha aggiunto, serve un nuovo protagonismo delle associazioni ed è di fondamentale importanza anche in vista dell’attuazione del Pnrr, “riuscire a stabilire, per ogni progetto, un crono-programma di azioni condivise con la più larga partnership possibile”. Questo – ha detto – non significa appiattimento e svuotamento dei contenuti. Il dibattito intorno alle idee e agli obiettivi deve rimanere acceso e vivace: ciò che bisogna evitare sono le polemiche intorno a questioni sterili”.