giovedì, 25 Aprile 2024

Il carretto siciliano diventa patrimonio Unesco?

Da mezzo di trasporto a opera d’arte il passo è stato relativamente breve. La storia del carretto siciliano risale ai primi dell’Ottocento: infatti, fino al ‘700, lo scarso sviluppo delle strade aveva limitato i trasporti al dorso degli animali. Oggi il carretto siciliano insieme all’opera dei pupi è ormai un simbolo dell’isola, tanto che è in attesa di intraprendere il percorso per il conseguimento del riconoscimento Unesco quale Patrimonio dell’umanità. Proprio il carretto sarà il protagonista assoluto della prima edizione della manifestazione regionale “Carretto – Icona dell’identità siciliana”, promosso dall’assessorato regionale dei Beni culturali e dell’Identità siciliana il cui clou sarà al Museo regionale Palazzo d’Aumale di Terrasini nel primo weekend di luglio, dal 2 al 4.

Dunque, per tre giorni protagonista assoluto della manifestazione sarà il carretto siciliano – già iscritto al REIS (Registro delle Eredità Immateriali della Sicilia) e in attesa di intraprendere il percorso per il conseguimento del riconoscimento Unesco, quale Patrimonio dell’umanità – al centro di una serie di attività, realizzate in collaborazione con diversi comuni e associazioni dell’Isola. Dibattiti, mostre, laboratori artigianali, esibizioni canore e folk, opera dei pupi, proiezioni cinematografiche e degustazioni animeranno, per tre giornate, le sale, i portici e la corte interna del Museo d’Aumale, illuminato ad hoc anche con luminarie artistiche, e, non ultime, le vie di Terrasini.

La manifestazione è frutto di uno scrupoloso lavoro di ricerca e approfondimento svolto da Domenico Targia, direttore del Parco Archeologico di Tindari, in sinergia con il personale regionale in servizio nella Biblioteca del Museo d’Aumale (sezione distaccata del più ampio Polo museale regionale Palazzo Riso di Palermo), che custodisce una ricca documentazione in proposito. Lo stesso Museo, inoltre, ospita un’ampia collezione di carretti tradizionali – circa 70 esemplari – provenienti da diverse aree della Sicilia. Tutto ciò ha dato inizio al percorso di valorizzazione delle diverse forme d’arte che confluiscono, ieri come oggi, nella forma del tradizionale carretto.

“Il Carretto assume, nella nostra cultura – ha osservato Alberto Samonà, assessore regionale dei Beni culturali e dell’Identità siciliana -, un significato simbolico che attraversa diversi ambiti, per diventare emblema stesso dell’identità siciliana”.

“L’intento di questa manifestazione – ha spiegato Domenico Targia – è quello di fare uscire dall’oblio quel conglomerato di Arti, per troppo tempo considerate minori, che ruotano da sempre intorno all’esistenza del carretto siciliano. Gli esempi e i rimandi che, in primis, la moda internazionale diffonde oggi sulle passerelle più importanti, riscuotendo grande apprezzamento, grazie all’attenzione di artisti come Dolce&Gabbana, affondano le loro radici negli esemplari custoditi in ogni angolo della Sicilia, patrimonio per eccellenza dell’identità dell’Isola, fatto di colori, immagini, rappresentazioni, arte della parola e paziente lavoro artigianale”.

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