sabato, 27 Aprile 2024

Inda, il neo commissario: priorità sono le tragedie, poi il nuovo statuto

La nostra priorità è lavorare alla prossima stagione. Con queste parole si è insediato il commissario straordinario della Fondazione Inda, Pier Francesco Pinelli. Il decreto del ministro dei Beni culturali Dario Franceschini stabilisce che l’incarico avrà durata di un anno, ma Pinelli si è augurato di terminare prima il suo incarico.

“In questo momento – ha detto – l’Istituto del dramma antico ha bisogno di tranquillità per centrare il primo e più importante obiettivo: allestire ancora una volta una stagione di grande qualità in linea con la tradizione dell’Inda. Una volta avviata la stagione ci dedicheremo a rafforzare ulteriormente questa istituzione in modo che possa essere un punto di riferimento solido e stabile nel tempo per il patrimonio culturale e artistico italiano”. La stagione delle rappresentazioni classiche prenderà il via a maggio: in cartellone ci sono Gabriele Lavia che dirigerà Elettra di Sofocle e Cesare Lievi con l’Alcesti di Euripide dal 13 maggio al 19 giugno, e Fedra di Seneca dal 23 al 26 giugno.

“La mia presenza qui vuole essere il segno concreto della grandissima importanza della Fondazione Inda per il ministero. Ci siamo però resi conto della necessità di rivedere lo statuto con quelle correzioni che serviranno a dare all’Istituto nazionale del dramma antico un futuro più strutturato e una governance più adeguata”, ha sottolineato Onofrio Cutaia, direttore generale dello Spettacolo dal vivo del ministero per i Beni e le attività culturali, presente all’insediamento di Pinelli.

Il commissario Pinelli sarà affiancato nelle decisioni artistiche relative al completamento dei cast da una figura (o una task force) che il ministero ai Beni culturali sta definendo. Nei prossimi giorni è previsto un incontro con i vertici della Soprintendenza per affrontare un’altra questione spinosa: l’allestimento scenico delle rappresentazioni classiche al Teatro greco secondo nuove prescrizioni tecniche dettate dalle condizioni precarie in cui versa il sito.

 

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