Via ai lavori di restauro della chiesa di Sant’Antonio Abate, che sorge accanto a Palazzo Chiaromonte. La cappella, da tempo non più luogo di culto, di proprietà del Demanio e concessa in uso perpetuo all’Università di Palermo nel 1999, diventerà sede di attività culturali dell’Ateneo. Ad aggiudicarsi i lavori, che dureranno dodici mesi, è stata la ditta MCN srl di Favara, in provincia di Agrigento, per un importo contrattuale di 346.342 euro più 31.602 euro di oneri di sicurezza, con un ribasso del 16,819% sulla base d’asta di 378.380 euro.
Ma già durante la realizzazione del progetto di recupero del monumento è stato scoperto un volto di Cristo, in buono stato di conservazione, affrescato sullo stipite della finestra sulla parete sinistra, in prossimità dell’abside. Un’immagine straordinariamente somigliante a quella dipinta sulla sesta trave del soffitto della Sala Magna dello Steri. “Questo restauro – afferma il rettore Roberto Lagalla – consentirà la fruizione storico-artistica e culturale di un nuovo bene che si integra nell’offerta complessiva dello Steri. Il nostro obiettivo è quello di far rivivere questa preziosa gemma per accogliere dibattiti, mostre, esposizioni museali di prestigio per il territorio. E’ un ulteriore tassello di una politica generale che vuole recuperare tutti gli spazi ancora non utilizzati all’interno dello Steri, per rendere l’edificio sede del dibattito culturale e scientifico della Sicilia occidentale”.