venerdì, 19 Aprile 2024

Parco Archeologico Siracusa sì o no? Granata accusa Forza Italia

Diventa anche politico il caso della mancata, almeno per ora, istituzione del parco archeologico di Siracusa. A spiegare cosa blocca il procedimento è lo stesso l’assessore alla cultura del Comune Fabio Granata con un post su Facebook.

“Forza Italia – scrive Granata – ha ufficializzato la sua posizione contro l’istituzione del Grande Parco Archeologico di Siracusa attraverso Stefania Prestigiacomo. Per la tutela di qualche piccolo interesse particolare e speculativo si propone cioè di non applicare la legge Granata e di far perdere alla Città la gestione autonoma di decine di milioni di euro in servizi, innovazione, occupazione e promozione per il nostro turismo culturale. Una follia. In attesa di capire cosa ne pensano Nello Musumeci e Sebastiano Tusa (da sempre convinti sostenitori della legge e della Istituzione immediata del Parco Archeologico di Siracusa) qualcuno si chiede ancora perché in “quel centrodestra” non potevamo stare?”.

Secca la replica di Ferdinando Messina, capogruppo in consiglio comunale di Forza Italia riportata da siracusaoggi.it. “Non vogliamo – spiega – un altro ente che si sommi ai due poli museali, di cui uno specificamente archeologico, già esistenti a Siracusa. Chiediamo semmai che le prerogative di autonomia di spesa degli introiti dei beni culturali locali previste dalla legge sui parchi vengano estese anche ai musei oggi, in primis al Paolo Orsi, in stato di degrado per difficoltà economiche. E a questa modifica della normativa stiamo lavorando con un progetto legislativo ad hoc. Quindi no all’istituzione del parco, sì a tutele rigorosissime e autonomia economica di parco e musei”.

Ma rassicurazioni sull’istituzione del parco arrivano da Fratelli d’Italia, attraverso i suoi coordinatori cittadino, provinciale e dirigente regionale, Paolo Cavallaro, Giuseppe Napoli e Marco Mastriani.

“In quinta commissione all’Ars – riferiscono come si legge su siracusapost.it – è in discussione un ddl governativo che punta ad un’importante revisione della legge regionale n.20 del 2000 e che mira ad attribuire quell’autonomia di spesa che ha consentito a quello di Agrigento di avere grandissimi risultati in termini di offerta culturale, di servizi e di numero di visitatori. Completato l’iter parlamentare e dopo il parere vincolante del Consiglio regionale dei Beni Culturali, che andrà reinsediato – concludono – il parco, così come ha già assicurato l’assessore Tusa, verrà istituito”.

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