10 nuovi distretti in Sicilia: c’è anche quello su Luxury hospitality

Si amplia la geografia dei distretti produttivi siciliani. L’assessore regionale alle Attività produttive, Mimmo Turano, ha firmato i decreti di riconoscimento di dieci nuovi distretti produttivi che, sommati ai 13 rinnovati e riconosciuti nel luglio del 2020, fanno salire a 23 i distretti ufficialmente riconosciuti dalla Regione siciliana.

Tra le novità ce n’è uno anche per dedicato alla filiera turistica: il Distretto Luxury hospitality (Palermo). Accanto a quello dedicato al turismo gli altri distretti sono: il Distretto delle Ceramiche made in Sicily (Palermo), il Distretto del marmo di Sicilia con sede a Custonaci (Tp), il Distretto del vino di Sicilia e quello Dolce Sicilia, entrambi con sede a Palermo, il Distretto olio extravergine di oliva siciliano e il Distretto olive da tavola siciliane, entrambi a Castelvetrano (Tp), il Distretto laniero siciliano a Cammarata (Ag), e, infine, nel campo della ricerca e dell’innovazione tecnologica, il Distretto Sicilia 5.0 con sede a Catania e il Distretto Sicily Valley a Palermo.

“Siamo già pronti a stanziare delle risorse per le prime iniziative che discuteremo nella seduta inaugurale della nuova Consulta dei Distretti produttivi, l’organo consultivo che abbiamo riattivato, che si terrà a fine ottobre”, ha annunciato Turano.

Soddisfazione è stata espressa da Alessandro Albanese, presidente di Confindustria Sicilia che ha promosso il Distretto Luxury hospitality:  “L’impresa siciliana continua a mostrare vitalità e capacità di fare sistema per riuscire a competere con sempre maggiore energia. Sostenere i distretti industriali e potenziarne la capacità di creare ricchezza e innovazione – continua Abanese – significa trasmettere nuova linfa a un modello di sviluppo locale che ha tutte le caratteristiche per affrontare e vincere la sfida del mercato globale. Non a caso, come Confindustria, abbiamo promosso sia il Distretto del marmo di Sicilia con sede a Custonaci che il Distretto Luxury hospitality per la filiera turistica, consapevoli che il futuro passa dalla sinergia tra impresa e istituzioni e che i distretti produttivi rappresentano il motore per crescere e per competere. La strada intrapresa è quella giusta e non possiamo che dare atto all’assessorato regionale delle Attività produttive di essere riuscito in breve tempo a portare a compimento le pratiche di riconoscimento. Ciò che è fondamentale adesso è non rallentare”.

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