martedì, 5 Novembre 2024

Borghi abbandonati, Fondazione Sicilia premia Salemi e 4 comuni

Sempre più spesso i borghi siciliani restano scrigni di tesori nascosti. Nasce per questo il premio del Bando borghi abbandonati promosso da Fondazione Sicilia nel 2019 per valorizzare quei centri altrimenti destinati a spopolamento e incuria. A vincere il Dipartimento di architettura e design del Politecnico di Torino con un progetto che riguarda Salemi e prende appunto il nome antico della cittadina trapanese: “Riabitare Alicia. Studio di fattibilità per la riqualificazione della città antica di Salemi”. Quello su Salemi è uno studio di fattibilità che parte anche dalle ferite del territorio: da quel terremoto del Belice che nel 1968 lo devastò profondamente. Oggi l’impegno è la riqualificazione del centro storico attraverso spazi da adibire alla cultura e alla ricerca senza dimenticare la vocazione agricola del luogo. Tentando anche un’operazione di recupero dell’importante patrimonio immobiliare in stato di degrado, anche attraverso micro-innesti in grado di dialogare con i ruderi.

Menzione speicale, poi, per gli interventi su Raccuja e Ucria, Savoca e Brolo, tutti comuni che ricadono nel messinese.

Si chiama “Noccioleti Resistenti. Strategie per la rinascita culturale ed economica delle comunità dei borghi” il progetto che insiste su Raccuja e Ucria, circondati dai boschi e inclusi nel parco regionale dei Nebrodi. A firmarlo è il Dipartimento di architettura e territorio dell’Università degli Studi Mediterranea di Reggio Calabria. L’idea che ruota attorno al progetto è la valorizzazione di un territorio di grande bellezza, che ha la sua identità nei noccioleti e nella produzione delle nocciole. L’ipotesi è che intorno a una produzione agricola di altissima qualità e fortemente radicata si possano collegare attività collaterali come trasformazione, degustazione e vendita, per creare un indotto turistico.

Menzione al merito anche per il progetto del Dipartimento di ingegneria civile e architettura dell’Università degli Studi di Catania, “Strategie Tattiche per la Rigenerazione Urbana del Borgo Antico di Savoca – STRUBAS”. Protagonista è appunto il borgo medievale di Savoca, vittima di un vistoso spopolamento ma tra le mete turistiche riscoperte negli ultimi anni. E proprio dal turismo parte il progetto, che mette in campo strategie e tattiche per il conseguimento della rigenerazione urbana dell’insediamento per riabitare i luoghi dell’abbandono.

Riguarda, infine, Brolo la terza e ultima menzione al merito, messa a punto dal Dipartimento di architettura dell’Università degli Studi di Firenze con “Brolium, il giardino di Bianca. Un percorso partecipato per far rifiorire la tradizione dell’accoglienza e creare nuove opportunità economiche”. Uno studio di fattibilità che lavora alla realizzazione di un modello turistico ispirato all’albergo diffuso del borgo, con un “centro commerciale diffuso” che riporti botteghe artigiane e punti di degustazione legate a eccellenze locali, dove si possa anche apprendere la narrazione della tradizione e della filiera produttiva.

“Con questa prima edizione del bando – afferma il presidente di Fondazione Sicilia, Raffaele Bonsignore – abbiamo voluto stimolare la riflessione e il dibattito sui borghi siciliani. Gli studi di fattibilità premiati si distinguono per la creatività ma anche per il rispetto del territorio e della vocazione di autentici gioielli della nostra isola. Tesori che sono spesso vittime di incuria e spopolamento, contro cui ognuno è chiamato a fare la propria parte”.

 

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