“È comunque un segnale positivo quello che si è registrato quest’anno per il turismo cittadino, settore che, più di ogni altro, ha registrato dati in crescita e che fanno ben sperare anche per il futuro. Un aumento medio di presenze di circa il 5% anche se ci troviamo ancora in una fase che può definirsi di recupero per quanto perso dal settore in 6/7 anni di assoluta crisi. Le performance registrate dallo scalo Falcone-Borsellino confermano l’appeal della destinazione che ha intrapreso un percorso di nuova attrattività internazionale”. È quanto ha affermato Nicola Farruggio, presidente Federalberghi Palermo, durante l’incontro organizzato dalla Federalberghi Nazionale all’Astoria Palace Hotel.
“Senza dubbio – ha aggiunto Farruggio – l’instabilità internazionale con la conseguente crisi dei paesi del nord Africa contribuisce al raggiungimento di questo risultato, momento storico che rappresenta un’opportunità da cogliere ma allo stesso tempo non può che generare qualche preoccupazione per il futuro qualora non dovessimo attivare azioni per il consolidamento e l’incremento degli stessi flussi.
Le attività di valorizzazione delle molte aree del centro storico con la conseguente migliore vivibilità pedonale, per non voler dimenticare il patrimonio artistico-monumentale oggi riconosciuto a livello mondiale dall’Unesco e che timidamente sta contribuendo all’azione di promozione della città, hanno consentito di presentare ai turisti una città dal volto nuovo anche se non possiamo ignorare le criticità che ancora permangono nel sistema.
Continuiamo a dire che il turismo ha necessità di programmare e promuoversi nei tempi e nei luoghi opportuni, così come le iniziative che non possono avere valenze prevalentemente d’intrattenimento locale, azioni queste necessarie al fine di poter generare processi d’incoming. Oggi – ha sottolineato – possiamo contare su alcune manifestazioni che devono ormai essere calendarizzate per tempo, ulteriormente valorizzate e comunque promosse. Occorre dunque, proprio in questo momento, investire in attività di promozione verso quei mercati dove esistono già collegamenti diretti e continui, incentivando e sostenendo ulteriori iniziative soprattutto nei periodi di bassa occupazione, che purtroppo sono ancora, anche per la città di Palermo, quelli che vanno da novembre a marzo.
Oggi, malgrado i numeri in crescita, ci attestiamo ad un’ occupazione media annua del 48% , con un pernottamento che sale a circa 3 notti, per una tariffa media di vendita per un 4 stelle di 86 euro a camera, risultato migliore del passato ma non certamente utile a generare margini produttivi per le imprese alberghiere. Da qui la scelta, ormai inevitabile per alcune strutture, di optare per aperture stagionali ed i continui cambi di gestione confermano l’insostenibilità delle strutture a sopportare un regime di tributi fuori ogni logica di produttività.
Gli imprenditori alberghieri continuano, con grosse difficoltà, a fare la loro parte, a credere sulle potenzialità della destinazione ma sappiamo che gli investimenti potrebbero essere senza dubbio maggiori se si definissero alcuni provvedimenti concreti per il rilancio del settore, sia a livello locale che regionale.
Penso a quegli enti locali che si definiscono come ‘Comuni Turistici’, riconoscimento che consente agli stessi di poter introdurre non solo l’imposta di soggiorno ma di accedere anche ai contributi dell’Assessorato Regionale per le manifestazioni. Ecco questi comuni dovrebbero ridurre al minimo i tributi locali per tutte le imprese turistiche operanti nel proprio territorio. Occorre comprendere che il nostro mercato concorrente è quello dei paesi del mediterraneo, paesi dove le imprese turistiche si confrontano con un sistema di vantaggio che consente loro di generare occupazione, ricavi e continui investimenti e dove gli operatori stranieri confluiscono la maggior parte delle loro prenotazioni.
Stiamo lavorando per una nuova legge sul turismo in Sicilia – ha spiegato – con una nuova visione, nella consapevolezza che le esigenze del mercato e delle imprese sono oggi variate. Necessita infatti, un quadro normativo snello e chiaro che favorisca lo sviluppo economico non generando allo stesso tempo confusione nell’offerta per operatori e turisti.
Federalberghi associa oggi le strutture ricettive comprese anche quelle rappresentate dall’extra-alberghiero nella consapevolezza che la molteplicità dell’offerta non può che arricchire e completare i servizi di accoglienza di una destinazione. Strutture extra-alberghiere che si sono unite alla nostra associazione per costituire un grande sistema ricettivo che vuole contrastare quel percorso parallelo ed irregolare che oggi, purtroppo, detta legge, inquinando il sistema.
L’esempio eclatante – ha concluso Farruggio – é costituito dalla crescita esponenziale del portale Airbnb anche in Sicilia, che oggi registra la presenza di 1 alloggio ogni kmq, contandone quasi 28mila complessivi”.