incassi della tassa di soggiorno. Dai circa 1,7 milioni incassati nel 2015 e nel 2016, si è arrivati quest’anno a 3 milioni. La spesa effettiva si era concentrata nel 2017, quando sono stati impegnati 3,8 milioni, derivanti dalla riscossione di quell’anno e dall’utilizzo delle somme degli anni precedenti.
Una parte delle somme riscosse, pari al 10% viene trattenuta dai gestori delle strutture ricettive, ad eccezione di quelli di Airbnb che li hanno destinati a progetti di valorizzazione turistica.
L’Amministrazione comunale e gli uffici procederanno adesso alla programmazione delle somme riscosse nel 2018, che seguirà, secondo le
indicazioni del sindaco e degli assessori interessati, diverse linee guida: il sostegno e la partecipazione dell’amministrazione comunale agli
enti culturali della città, quali il Teatro Massimo o la Fondazione Unesco; la creazione di un fondo per il sostegno ai festival ed eventi culturali ad alta attrattività turistica; l’incremento dei servizi turistici in città; il decoro urbano; la promozione turistica della città nei circuiti di settore nazionali ed internazionali.
Attualmente, le strutture che effettuano la riscossione della tassa di soggiorno, oltre quelle del portale Airbnb, sono poco più di 300,
divise fra alberghi, Bed&Breakfast, case vacanza, ostelli, affittacamere, campeggi, appartamenti ad uso turistico transitorio.
Per il sindaco Leoluca Orlando “si tratta di milioni di euro che entrano nelle casse del Comune senza gravare in alcun modo sui
cittadini palermitani e che permettono di realizzare interventi e servizi, nonché di sostenere iniziative culturali e ulteriore
attrazione turistica. in questo modo si innesca un un circuito virtuoso di nuova economia e nuovo turismo. Il risultato del 2018 conferma allo stesso tempo come sempre più strutture si stanno mettendo in regola e come le scelte degli anni passati siano state lungimiranti per la promozione della città”.