mercoledì, 25 Dicembre 2024

Un nuovo turismo attento anche alle piccole realtà

Agrigento può guardare a un “nuovo modo di fare turismo” in cui si coinvolgono le comunità che vivono vicino ai poli di grande attrazione, valorizzandone la produzione artigianale, gastronomica, culturale, le tradizioni e l’identità.

E’ quanto è emerso dalla tavola rotonda “Il mondo in una Valle. Architetti, turismo, territorio” organizzata dall’Ordine degli Architetti della provincia di Agrigento che contestualmente ha ospitato i partecipanti alla “Kore International Winter School” per una giornata di studi. Nella stessa occasione il gruppo ha visitato Vallicaldi, dove è in atto appunto un tentativo di riqualificare e riutilizzare parte del tessuto urbano portato coraggiosamente avanti dall’associazione NonSoStare, e il Parco Archeologico della Valle dei Templi, dove hanno appreso dal direttore Giuseppe Parello dei progetti in cantiere dell’Ente Parco (dalla produzione di vino e olio agli scavi aperti al pubblico, passando per i laboratori didattici per i più piccoli).

Enzo Camilleri, direttore del Distretto Turistico Valle dei Templi, ha ribadito come sia “importante la concertazione anche nel raccogliere sfide come quelle di progetti relativi al turismo relazionale integrato”.

“Il rilancio del patrimonio urbano e territoriale – ha detto Fabio Naselli dell’Università Kore di Enna – è possibile attraverso una forma di turismo relazionale integrato. Le piccole città dell’entroterra soffrono della vicinanza dei grandi centri e ne hanno svantaggi piuttosto che vantaggi: il grande attrattore trasforma il viaggio in turismo di massa.

Invece, attraverso nuove possibili sperimentazioni del progetto urbanistico, ambientale e paesaggistico è possibile uno sviluppo integrato del territorio. Bisogna integrare e valorizzare i beni culturali, ma anche l’agro-alimentare e l’artigianato. Ovvero promuovere o ridisegnare nuovi scenari e attività (come fattorie didattiche, turismo rurale, ristorazione a km 0) contribuendo alla riqualificazione degli spazi di vita dell’uomo.

Il caso di Aidone può divenire sperimentale per lo sviluppo teorico-pratico di alcuni interessanti confronti e parallelismi in ambito internazionale, come alcune realtà egiziane (Rashid, Luxor, El Fayoum) e nazionali (Salento e Pompei)”. 

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