Anche l'agricoltura potrà salvare la Valle dei Templi di Agrigento. E' questo il senso del progetto "Diodoros" lanciato dal Parco della Valle dei Templi, in collaborazione con strutture produttive del territorio, per riprendere la coltivazione, nelle aree demaniali, di più di 400 ettari di cui già 120 affidati in concessione a privati per riportarli ad una vita produttiva.
Il primo risultato di questo percorso è "Diodoros – il Vino della Valle" un blend di nero d'Avola (90%), nerello cappuccio e nerello mascalese, primo tassello del piano per il rilancio dei flussi turistici in questi territori, colpiti da un vero e proprio processo di spopolamento, attraverso alcuni aspetti che possano intercettare un pubblico più vasto che va dagli appassionati di archeologia a quelli del turismo rurale ed eno-gastronomico.
"La Valle – ha detto Giuseppe Parello, direttore generale del parco della Valle dei templi – è quindi non solo un giacimento archeologico di primaria importanza per la Sicilia e l'intero Mezzogiorno d'Italia ma anche, e soprattutto, l'affermazione di un modello che individua nel recupero delle antiche colture e nella tutela della biodivesità, uno strumento vitale per salvare il paesaggio".
La sfida è la riscoperta delle antiche pratiche colturali e delle produzioni agricole della zona: la vite, l'ulivo, il mandorlo, il pistacchio in tutte quelle varietà che, grazie alla combinazione di fattori pedoclimatici e produttivi dell'area, consentono al territorio di esprimersi al meglio permettendo ai prodotti che ne derivano di avere una serie di caratteristiche organolettiche tali da renderli unici e meritori di far parte del paniere dei prodotti "Born in Sicily".