I carri del Carnevale di Sciacca non dovranno contenere nelle loro allegorie forme di protesta, di dissenso né contro l'amministrazione comunale né contro gli organizzatori della kermesse. La norma è contenuta nel bando che il Comune di Sciacca ha varato e che regola l'adesione dei carristi che intendono partecipare alla manifestazione in programma a cavallo tra febbraio e marzo 2014 e che, insieme a quella di Acireale, è forse la più prestigiosa della Sicilia, in tema di carnevale.
La norma che sta facendo discutere è contenuta nell'articolo 21. E se nella Costituzione quella è la garanzia per tutti i cittadini di manifestare la propria opinione, nel bando del Carnevale contiene invece il divieto di dissenso: "È fatto assoluto divieto – si legge testualmente – di esporre o pronunciare, nel corso della manifestazione, frasi di dissenso, plateali forme di protesta e ogni altra forma di espressione ed esternazione lesiva dell'immagine della kermesse, degli operatori, degli enti organizzatori e patrocinanti e non conforme allo spirito festoso del Carnevale di Sciacca".
Chi sgarra dovrà pure pagare fino a un massimo di 3.500 euro. Una norma che sta scatenando polemiche ma che è difesa dall'assessore comunale allo Spettacolo, Salvatore Monte: "Questa norma c'era anche nell'edizione 2011 che è l'ultima che si è svolta".