Bankitalia: Sicilia cresce ma a ritmi bassi, vola il turismo

Nel 2023 l’economica in Sicilia è cresciuta, ma a ritmi molto contenuti e più bassi di quelli dell’anno precedente. E’ ciò che emerge dal rapporto annuale della Banca d’Italia sull’economia siciliana, presentato oggi a Palermo. Secondo l’indicatore trimestrale dell’economia regionale (Iter), il prodotto è aumentato dello 0,7%, in misura lievemente inferiore rispetto al prodotto interno lordo (Pil) italiano. I segnali di ripresa che si erano manifestati nel primo trimestre si sono attenuati nei mesi successivi. In base alle indicazioni di carattere qualitativo raccolte, la crescita economica sarebbe modesta anche nell’anno in corso.

Secondo il rapporto, l’andamento del comparto turistico è stato positivo, con un incremento delle presenze dell’11,4% più che doppio rispetto al corrispondente dato italiano. Come nella media nazionale anche in Sicilia la crescita delle presenze ha riguardato soprattutto la componente straniera, i cui pernottamenti hanno superato i valori pre-pandemia; la spesa dei turisti internazionali è cresciuta di circa il 20%. L’aumento delle presenze ha interessato sia gli alberghi sia gli esercizi extraalberghieri ed è stato particolarmente intenso nelle province di Agrigento e Trapani.

L’incremento dei flussi turistici si è riflesso sul traffico di passeggeri negli aeroporti dell’Isola, cresciuto nel complesso del 10,7% (del 20,6% per i voli internazionali), un valore lievemente al di sopra del Mezzogiorno ma inferiore alla media nazionale. Negli ultimi anni il traffico aereo è cresciuto notevolmente grazie all’espansione dell’offerta di rotte nazionali e internazionali. Infine, nel 2023 è proseguito anche l’incremento del traffico passeggeri nei porti siciliani (a +10,6% ).

Il rapporto di Bankitalia ha quindi dedicato un focus al sistema aeroportuale siciliano. Sulla base dei dati di Assaeroporti integrati con le informazioni fornite dalle società di gestione dei principali scali, tra il 2013 e il 2023 il numero dei passeggeri negli aeroporti siciliani (esclusi gli scali di Lampedusa e Pantelleria) è cresciuto del 61,4% (36,8 in Italia). I viaggiatori dei voli internazionali sono aumentati con intensità maggiore, più che raddoppiando nel decennio (47,6% in Italia); la loro incidenza sul totale di passeggeri trasportati è aumentata di circa 8 punti percentuali. All’incremento hanno contribuito tutti gli aeroporti ad eccezione di Trapani, dove si è registrata una contrazione del 29,4% dovuta a un forte ridimensionamento (tra il 2018 e il 2021) della presenza del principale vettore operante nello scalo (Ryanair, ndr).

L’incremento dei passeggeri è stato notevolmente superiore a quello del numero di posti offerti (44,6%), con un conseguente aumento del load factor (rapporto tra il numero di passeggeri e quello dei posti offerti), passato dal 75all’84,1%. Il valore dell’indicatore è aumentato soprattutto nel primo quinquennio del periodo considerato e si è stabilizzato in quello successivo.

Nel 2023 il traffico aeroportuale da e verso l’Isola ha registrato quasi 144 mila voli per un totale di circa 21 milioni di passeggeri trasportati (oltre un decimo del totale italiano), proseguendo la ripresa iniziata nel 2021 e superando ampiamente i livelli pre-pandemici. La quota di passeggeri su voli internazionali (32,2% nel 2023) è pari a circa la metà della media italiana, sia per il rilevante ruolo svolto dagli hub di Roma e Milano nel transito di turisti stranieri sia per il maggiore utilizzo degli aeromobili da parte dei siciliani per voli nazionali dovuto alla configurazione geografica della regione. Come nel resto del Paese, negli aeroporti dell’Isola il flusso di passeggeri è caratterizzato da elevata stagionalità: quasi il 70% del traffico è concentrato nel periodo compreso tra aprile e ottobre, con maggiore intensità per la componente internazionale (77,4% a fronte del 65,3% per quella nazionale). Lo scalo di Catania assorbe oltre la metà del traffico, quello di Palermo quasi il 40%, quello di Trapani circa il 6%.

Il mercato del trasporto aereo di passeggeri in regione è più concentrato della media nazionale: in Sicilia la principale compagnia nel 2023 è stata Ryanair, con una quota di oltre il 50% del traffico passeggeri, raddoppiata rispetto al 2013 e pari a oltre quattro volte quella del secondo e del terzo maggior vettore (rispettivamente ITA Airways e Easy Jet; in Italia le prime tre compagnie detenevano rispettivamente circa il 32, il 9 e l’8% delle quote di mercato).

Nel 2023 erano attivi voli di linea tra la Sicilia e 27 città italiane, in aumento rispetto al 2013. I tre quarti dei collegamenti erano operativi nel corso dell’intero anno e su circa il 70% delle rotte erano attivi almeno due differenti vettori. Il traffico era concentrato per il 55% verso le destinazioni di Roma e Milano (62% nel 2013).

Nello stesso anno erano presenti collegamenti internazionali con 32 paesi e circa 90 città, in aumento rispetto al 2013 (25 paesi e quasi 60 città). In particolare sono state attivate nuove rotte con Albania, Arabia Saudita, Bulgaria, Egitto, Emirati Arabi, Israele, Lettonia, Portogallo, Serbia e Turchia; sono stati invece disattivati i collegamenti con Ucraina, Lituania e Stati Uniti, quest’ultimo riattivato nel 2024.
Le prime quattro tratte internazionali per numero di passeggeri sono state Londra (8,8% del traffico internazionale nel 2023), La Valletta (6,8), Parigi (6,4) e Monaco di Baviera (3,6); complessivamente la loro rilevanza rispetto al 2013 è diminuita di quasi 6 punti percentuali per effetto di una ricomposizione a favore principalmente di altre città europee. Il primo paese per traffico nel 2023 è stato la Germania, la cui quota rispetto a dieci anni prima è tuttavia diminuita di circa 13 punti percentuali a beneficio soprattutto di Francia e Polonia.

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