Da oggi frontiere aperte in Europa ma la Sicilia cerca ancora il modo migliore per spiccare il volo

(di Toti Piscopo) Da oggi ritornano ad essere aperte le frontiere per i voli europei e gli aeroporti di Milano e Roma ritornano ad essere operativi per il traffico passeggeri ed in progress per gli aeroporti nazionali, compresi quelli di Palermo e Catania, pienamente operativi in attesa che le compagnie schedulino le rotte per i voli diretti. Ma lo scorso fine settimana si è caratterizzato per la vivacità di due distinte vicende, distanti tra loro ma connesse per esasperazione.  

La prima riguarda l’ormai consueta polemica sul trasporto aereo che da sempre penalizza i collegamenti per la Sicilia, alimentata dalla dichiarazione di Alitalia di abbandonare le rotte precedentemente programmate da e per Trapani. Dura e determinata la reazione del presidente di Airgest, Salvatore Ombra a cui ha fatto eco l’assessore Manlio Messina ma ancora più dure le reazioni di molti operatori turistici e dei sistemi aeroportuali che su Travelnostop.com hanno ricostruito lo sconcertante salvataggio della compagnia aerea che forse passerà alla storia per essere la più sovvenzionata della storia aereonautica.

Infatti ancora una volta sono emersi i grandi limiti operativi dei vertici aziendali che non riescono ad individuare un corretto modello di business in grado di contenere criticità di gestione in rapporto ad una produttività d’impresa. Le azioni individuate dal Governo Conte per favorire l’ultimo, almeno in ordine di tempo, salvataggio ha suscitato sgomento e sconcerto nel mondo economico che intravede nei famosi articoli 198 e 203 del Decreto Rilancio gli estremi di turbativa del mercato e concorrenza sleale, come ha rilevato un cartello di low cost che li vedrebbe costretti ad applicare i contratti di lavoro di Alitalia

Ma al di là dei macro aspetti aspetti economici finanziari, rimane di attualità il costo del trasporto aereo per i residenti ed i turisti che contribuisce a penalizzare lo sviluppo economico della Sicilia come ampiamente condiviso dal presidente della Regione e i sindaci dell’Anci guidati da Leoluca Orlando. Ha buttato acqua sul fuoco il presidente della Sac, Nico Torrisi che ha ricordato come Alitalia non voglia abbandonare i collegamenti per la Sicilia, ma solamente gli aeroporti, per loro, meno produttivi.

Una riunione calda a conclusione della quale il Governatore Musumeci ha dichiarato prioritaria la soluzione dei collegamenti aerei e nell’ambito del quale ha esortato gl’imprenditori siciliani a mettersi in gioco. Dichiarazione rilanciata dall’assessore ai Trasporti, Marco Falcone che ha rinnovato analogo appello a chi fosse già pronto. Esortazioni di berlusconiana memoria rivolte ai così detti capitani coraggiosi.

Appelli che non sono rimasti inevasi, e su Travelnostop.com si legge la comunicazione di Aerolinee Siciliane che conferma la propria disponibilità ed operatività ad affiancare la Regione  a volare dai cieli siciliani, essendo tale la mission individuata con i numerosi sottoscrittori sicilianpopolari del capitale sociale. E per rafforzare tale volontà, Luigi Crispino padre nobile della compagnia, rilascia al quotidiano La Sicilia una dichiarazione che la sua idea progettuale, e la conseguente realizzazione, è già datata da due anni e discussa con il Governatore che sembrava condividerla prima di entrare in quel limbo, tutto siciliano, in cui risiedono molte dichiarazioni d’intenti e di buona volontà.

Ma la pandemia potrebbe aver liberalizzato quel limbo e c’è da augurarsi che già in questa settimana si creino le basi per sviluppare sinergie, strutturare collaborazioni e partneriati con azioni coordinate tese a dare funzionalità ad un sistema che, seppur in chiave di servizio per i siciliani, sia produttivo per l’intera filiera turistica e funzionale in una logica imprenditoriale ma anche di conseguimento del bene comune.

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