lunedì, 25 Novembre 2024

A Montevago mostra per l’anniversario del sisma del Belice

In occasione del 54simo anniversario del terremoto che la notte fra il 14 e il 15 gennaio 1968 devastò la Valle del Belìce, domani, giovedì 13 gennaio, alle 17, nella nuova chiesa Madre di Montevago, sarà inaugurata la mostra “Salvati e Ritrovati – I tesori di Montevago restituiti alla comunità”. La stessa location ospiterà l’esposizione di Giovanni Bavetta sulla chiesa Madre dei Gravina dopo i lavori di catalogazione e restauro del 2021. Alle 17:30 presentazione del libro “Sbarchi di umanità” di Padre Stefano Nastasi e Alfonso Cacciatore.

“Seppur con le restrizioni imposte dalle misure per il contenimento del Covid – ha detto il sindaco Margherita La Rocca Ruvolo – il comune di Montevago renderà onore alle vittime del sisma e ricorderà la tragedia del ’68. Sarà per tutti un’emozione immensa poter rivedere esposti in una mostra, dopo 54 anni, i reperti ritrovati nella vecchia cattedrale distrutta dal sisma”.

La mostra “Salvati e Ritrovati”, promossa dall’amministrazione comunale in collaborazione con l’Arcidiocesi di Agrigento, metterà in luce i reperti e gli oggetti sacri rinvenuti durante i lavori di catalogazione e restauro progettati dall’architetto Alfonso Cimino ed eseguiti dall’Impresalv di Salvatore Vullo. “Degli oggetti ritrovati – come spiega in una nota dell’Arcidiocesi – pochi hanno un valore artistico ma tutti hanno il valore della memoria, della preghiera, del sacrificio dei tanti fedeli e benefattori che in Chiesa Madre si ritrovavano a pregare, a vivere la gioia della nascita e del matrimonio e anche il dolore del lutto. Oggi i Tesori di Montevago, con questa mostra temporanea, vengono in parte restituiti alla comunità, in attesa di potere creare uno spazio per una mostra permanente della memoria. La mostra, che prevede l’esposizione nella cappella feriale della chiesa Madre nuova di alcune preziose suppellettili liturgiche, unitamente ai reperti ritrovati tra le macerie, è integrata con le altre opere artistiche stabilmente esposte nella chiesa Madre nuova di Montevago”.

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