lunedì, 23 Dicembre 2024

A Taormina in mostra l’arte sacra dei conventi cappuccini

A Taormina, nei due piani di Palazzo Ciampoli, apre al pubblico da oggi, martedì 14 giugno, la mostra “Umiltà e splendore. L’arte nei conventi cappuccini del Valdemone tra Controriforma e Barocco” organizzata e prodotta dal Parco Archeologico Naxos Taormina in collaborazione con la Soprintendenza dei Beni Culturali di Messina, e promossa dalla Provincia dei Frati Minori Cappuccini di Messina e dall’associazione Intervolumina

“La mostra di Palazzo Ciampoli, nelle due parole “Umiltà e Splendore” – sottolinea l’assessore regionale dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana, Alberto Samonà – esprime la bellezza semplice e immediata dell’arte sacra custodita nei conventi dei Cappuccini. Un’esposizione unica sia per la qualità delle tele esposte che per gli interventi di restauro e le rivelazioni che il temporaneo asporto dai siti originari ha consentito. Iniziativa strategica di grande respiro che apre alla conoscenza di un importante spaccato artistico del Valdemone, nel periodo a cavallo del Barocco. Una grande esposizione – aggiunge l’assessore Samonà – che sancisce la centralità di Palazzo Ciampoli nella geografia dei luoghi della cultura siciliani, collocandosi in un particolare contesto internazionale, qual è Taormina, dove l’offerta di beni culturali spazia dall’archeologia all’arte moderna e contemporanea”.

Sulla molteplice valenza del progetto espositivo di “Umiltà e splendore” interviene Gabriella Tigano: “Siamo particolarmente orgogliosi – spiega la direttrice del Parco Naxos Taormina – di aver prodotto questa mostra sull’arte nei Conventi Cappuccini. Si tratta di un progetto unico e irripetibile che consentirà di avere riuniti a Palazzo Ciampoli capolavori semisconosciuti o addirittura mai esposti al pubblico provenienti da eremi remoti, chiese raramente aperte, sacrestie, magazzini dei musei”.

Una trentina le opere incluse nel percorso espositivo di Palazzo Ciampoli che tra i punti di forza può contare sulla presenza di cinque grandi pale d’altare, di non facile movimentazione, che provengono dalle chiese cappuccine di alcuni centri collinari della Sicilia nordorientale e dall’entroterra etneo. Per la prima volta si potrà consentire al pubblico di apprezzare attraverso un approccio ravvicinato queste opere straordinarie, solitamente visibili a distanza e con l’inevitabile filtro di altari e tabernacoli lignei che ne impediscono una visione integrale.

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