Ci sono anche due opere inedite, una di Topazia Alliata, madre della scrittrice Dacia Maraini, e l'altra di Lia Pasqualino Noto, un'artista d'avanguardia che ha attraversato il Novecento legando il suo nome soprattutto al filone del futurismo, nella mostra "Artedonna. Cento anni d'arte femminile in Sicilia 1850-1950". L'esposizione, curata da Anna Maria Ruta e organizzata dall'assessorato regionale al Turismo, si apre domani, domenica 26 febbraio, nelle sale dell'Albergo delle povere dove resterà allestita sino al 25 marzo.
In tutto i visitatori potranno ammirare 170 opere di 33 artiste siciliane di nascita e d'adozione nate o attive fino al secondo dopoguerra. Oltre a Lia Pasqualino Noto e a Topazia Alliata sono esposte tele di Pina Calì Cuffaro e Piera Lombardo Spinnato. Ma anche di artiste nate in altre regioni o straniere venute in Sicilia per amore: da Elisa Maria Boglino a Ida Nasini Campanella, dalla giapponese O' Tama Kiyohara ad Adelaide Atramblé e Herta Schaeffer Amorelli.
Le due opere inedite scoperte nella fase di preparazione della mostra presentano un singolare aspetto artistico. Le tele sono dipinte sia davanti che nel retro. Così dietro l'autoritratto con cavalletto di Topazia Alliata è stata trovata una "Fanciulla che piange", ritratto della sorella Orietta con tratti a matita forse di Renato Guttuso. Lia Pasqualino Noto aveva dipinto dietro la "Donna con chitarra" un'altra opera chiamata "L'attesa".