Sarà il weekend delle collezioni scientifiche, dei palazzi liberty, delle necropoli puniche, degli oratori che paiono di pizzo, dei luoghi storici ma poco conosciuti, da domani (venerdì 13 ottobre) ripartono a Palermo le Vie dei Tesori, poi sabato e domenica anche a Carini (e Sciacca, Catania, Ragusa, Scicli e Noto).
Difficile elencare, si può solo suggerire: da non perdere (visto che sarà l’unico fine settimana in cui saranno disponibili) le collezioni scientifiche universitarie, nate all’interno di istituti e laboratori, ma divenute punti di riferimento per gli appassionati. Dagli antichi strumenti utilizzati per i test di psicodiagnostica (la raccolta è stata appena inaugurata all’edificio 15 del Campus di viale delle Scienze e racchiude strumenti di psicotecnica degli anni Trenta), alle cere anatomiche e ai primi microscopi elettronici della Collezione di Anatomia umana, al Policlinico; ma anche le gigantesche tavole didattiche che servivano a Giovan Battista Filippo Basile per illustrare l’architettura italiana: le spiegheranno gli stessi docenti del Dipartimento di Architettura. Da scoprire anche il museo storico dei Motori e dei meccanismi e l’imponente modello in legno della Mole Antonelliana di Torino, nella Gipsoteca che ospita anche una mostra in realtà virtuale e aumentata sui monumenti del sito Unesco arabo normanno; infine, il museo Gemmellaro, con le sue collezioni di elefanti di Sicilia e di cristalli di zolfo, ma anche Thea, la donna del Paleolitico di cui è stato ricostruito il volto.
Da non perdere la necropoli punico-romana che si estende da piazza Indipendenza ai Danisinni, un’affascinante “città dei morti” che si sta ancora indagando: apre soltanto domani (venerdì 13) poi il 28 ottobre. A pochi passi, ecco Porta Nuova da cui la vista è splendida e vi racconteranno del vicerè e di Garibaldi. Sabato e domenica apre l’Oratorio del Carminello, un trionfo di stucchi candidi del tutto inatteso: ci lavorò l’intera famiglia Serpotta.
Solo domenica si potrà visitare il sontuoso Palazzo Francavilla su cui lavorò Ernesto Basile: dalle sue finestre par di toccare il Teatro Massimo; l’antico Convitto Nazionale creato dai Gesuiti, ristrutturato dal Marvuglia, dal 1999 intitolato al giudice Falcone.
Si raggiungerà Villa Albanese, sulle balze di monte Grifone, si visiteranno i Quattro Pizzi (venerdì e domenica) l’ultima dimora di Vincenzo Florio, o anche il Museo della Sicilianità nei saloni affrescati di Villa Adriana.
Complice il bel tempo, si potrà salire su Lisca Bianca e seguire il waterfront, o volare in Piper sulla città; ma anche raggiungere sabato Borgo Parrini, per un’inedita visita notturna con il suo creatore, Giuseppe Gaglio.
Tra i laboratori si potranno seguire venerdì e sabato le mani del decano Nino Parrucca mentre crea oggetti in ceramica dai colori solari; o partecipare domenica ad un laboratorio di cucito alla Sartoria Sociale.
Sabato e domenica ecco anche Carini unirsi al percorso: tra chiese solitamente non aperte, storie del famoso Castello della baronessa; si potrà entrare nell’Oratorio dei “33” accolti dai confrati in abito tradizionale; e domenica non si deve assolutamente perdere un particolarissimo percorso attraverso gli organi monumentali di Carini che ne possiede ben quattro.